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Roma, 27 lug. (askanews) – Considerando “un’ottica di ampio periodo” si potrebbe valutare la possibilità di legare il pagamento del canone televisivo al possesso di uno smartphone, in considerazione delle nuovo modalità di fruizione dei contenuti della Rai. Lo ha spiegato il ministro dell’Economia e delle finanze, Giancarlo Giorgetti, nell’audizione in Commissione di vigilanza Rai sullo schema di contratto di servizio.

Per la riforma del canone, ha detto “ci si deve interrogare sul presupposto dell’imposta, che attualmente è legato al possesso di un apparecchio televisivo in presenza di un contratto di energia . Ma le nuove modalità di trasmissione e di sviluppo di piattaforme multimediali come Raiplay consentono di accedere ai contenuti della Rai utilizzando diversi device, come smartphone e tablet. Qualora quindi il presupposto dell’imposta dovesse essere il possesso di una utenza telefonica mobile, l’ampliamento della platea comporterebbe la riduzione del canone pro capite. Basti pensare che oggi il canone risulta pagato da 21 milioni di soggetti mentre le utenze telefoniche attive sono circa 107 milioni”.

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