3 minuti per la lettura
Milano, 26 lug. (askanews) – Stellantis batte le attese degli analisti con un primo semestre record e guarda con fiducia all’accordo di transizione con il governo italiano per la produzione di un milione di veicoli l’anno, inclusi i veicoli commerciali, che potrebbe essere firmato già “nelle prossime settimane”.
“Il confronto con il Ministro Urso è molto franco e costruttivo. Abbiamo capito cosa vuole il paese, ma per raggiungere l’obiettivo ognuno deve fare la sua parte”, ha detto il Ceo di Stellantis, Carlos Tavares in un incontro con la stampa dopo la presentazione dei conti.
Per Tavares, il governo deve “agire sulle dimensioni del mercato” sostenendo l’uso dell’auto e la domanda, in particolare della classe media, evitando atteggiamenti “auto-fobici” e contrastando norme come l’Euro 7 che hanno un impatto marginale in termini ambientali, ma che rischiano di penalizzare modelli iconici come la Panda. Per Stellantis invece il compito è di lavorare sulla competitività del prodotto per offrire auto accessibili e sostenibili, come la bev Citroen e-C3 che arriverà a fine 2023 con un prezzo inferiore a 25mila euro. A stretto giro arriva la risposta del Ministro Urso che oggi ha illustrato l’accordo ai presidenti delle regioni in cui opera il gruppo: “i risultati di Stellantis dicono che il gruppo può investire altre risorse nel nostro paese per sostenere la transizione”.
Altro tema affrontato da Tavares è quello della concorrenza cinese che gode di un vantaggio competitivo in termini di prezzo di circa il 25%. In questo caso il numero uno del gruppo punta il dito contro l’Ue che ha scelto di non intervenire a difesa del mercato interno come chiesto anni fa dalle case auto. “Ora la concorrenza cinese è arrivata: il dogmatismo si scontra con la realtà, sarà una lotta durissima. Oggi non abbiamo indicazioni da dare all’Ue, non c’è più tempo per le discussioni. Alcune case auto avranno problemi, ci sarà una trasformazione darwiniana”.
Quanto ai conti, nel primo semestre Stellantis ha registrato ricavi netti pari a 98,4 miliardi di euro, in crescita del 12% rispetto al primo semestre 2022, grazie soprattutto all’aumento delle consegne. L’utile netto si è attestato a 10,9 miliardi di euro, (+37%), il risultato operativo rettificato a 14,1 miliardi di euro, (+11%), con un margine del 14,4%. Il flusso di cassa industriale netto è stato pari a 8,7 miliardi di euro (+3,3 miliardi rispetto al primo semestre 2022).
In aumento anche le vendite di veicoli a batteria (Bev) e a basse emissioni (Lev) rispettivamente del 24% a 169 mila unità e del 28% a 315 mila unità. Numeri che posizionano Stellantis al terzo posto nel mercato Eu30 per vendite di Bev e al secondo posto nel mercato statunitense per vendite di Lev. Per sostenere lo sviluppo dei modelli a batteria, Stellantis ha chiuso accordi per assicurarsi la fornitura di materie prime fino al 2027 ed è al lavoro per arrivare fino al 2030.
L’obiettivo sullo sfondo rimane quello di competere con Tesla che dopo il taglio dei prezzi di alcuni modelli ha registrato margini pari al 10,5% inferiori al 14,4% di Stellantis. “Siamo più profittevoli di Tesla. Siamo pronti a sfidarla: abbiamo i brand, i prodotti e la mentalità giusta. Sarà una competizione interessante”.
Alla luce dei risultati Tavares si è detto fiducioso per l’intero anno, grazie a un portafoglio di 2 milioni di ordini che coprono 4 mesi di produzione, e per il raggiungimento dei target del piano Dare Forward. “Siamo sulla strada giusta per raggiungere i target al 2030 e su alcuni siamo anche in anticipo. Nel secondo semestre ci occuperemo di risolvere i problemi operativi che hanno segnato la prima parte dell’anno”. Fra questi la logistica per il trasporto delle auto dalle fabbriche ai concessionari in Europa che è in via di soluzione grazie a un accordo con i dealer sperimentato in Italia e poi adottato in altri paesi. In via di soluzione anche la crisi dei chip che dovrebbe rientrare definitivamente entro la fine di settembre.
Il numero uno di Stellantis ha poi parlato della nuova Panda attesa nel 2024 in versione elettrica e termica: “è una vettura globale e sarà prodotta in più stabilimenti”.
A livello societario invece Tavares ha escluso l’ipotesi di un’Ipo di Maserati, mentre ha confermato di essere al lavoro sullo spin-off di Comau sul quale sarà fatto il punto a fine anno.
COPYRIGHT
Il Quotidiano del Sud © - RIPRODUZIONE RISERVATA