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MATERA – Ancora un brutto colpo al comparto agricolo del Materano. La Cia segnala, in una nota, che grandinate violente – soprattutto per dimensione della grandine – si sono abbattute nelle ultime 48 ore nell’area della collina materana e a “macchia di leopardo” in varie altre zone. Danni si registrano nei vigneti –con tralci spezzati, ferite ai tronchi che potrebbero determinare l’insorgenza di fitopatie e compromettere le produzioni degli anni futuri, danni alle strutture – nella zona di Tricarico. C’è inoltre il rischio – evidenzia la Cia – della ripresa di fenomeni di dissesto del suolo tenuto conto che i sistemi di smaltimento dell’acqua sono risultati inefficaci. Danni strutturali vengono segnalati alle serre, con colture pregiate oltre che alla viabilità rurale.
«La Cia – prosegue il comunicato – è impegnata in queste ore, attraverso le proprie strutture territoriali e comunali, nel monitoraggio dei danni che vanno a complicare un quadro già abbastanza precario in quanto a reddito per le imprese, per valutare nei prossimi giorni le iniziative da intraprendere a favore delle aziende agricole danneggiate».
La Cia, «pur consapevole dei limitati spazi di agibilità da parte della Regione in termini di riconoscimento ed indennizzo dei danni subiti dagli agricoltori», ha inviato una segnalazione all’assessore regionale all’Agricoltura, Luca Braia, «al fine di predisporre l’accertamento dei danni e l’eventuale adozione dei provvedimenti di competenza conseguenti. Questi eventi sempre più violenti e frequenti anche sui nostri territori – continua la nota della Cia – ripropongono, a tutela del reddito degli agricoltori, il tema della crescita della cultura della prevenzione attraverso il ricorso alle polizze assicurative, oggi finalmente e significativamente sostenute dall’Unione Europea con un aiuto specifico sul costo delle polizze attraverso la domanda Pac».
«Questa situazione è molto preoccupante – afferma Paolo Carbone della Cia Basilicata –, i danni delle grandinate al comparto agricolo si stimano ingenti e ciò rappresenta un ulteriore appesantimento delle difficoltà di tutta la filiera, con possibili cali anche di qualità delle produzioni. Come tutte le altre imprese dobbiamo fare i conti con la crisi economica e tutto ciò che ne consegue, con la burocrazia. L’agricoltura ha una variabile aggiuntiva a cui far fronte: il reddito delle imprese è in balia anche del meteo».
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