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I pazienti allo Jazzolino di Vibo Valentia

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Caldo eccessivo, lunghe attese per una visita con un solo medico di turno presente e distributori dell’acqua vuoti, allo Jazzolino insorgono i pazienti

VIBO VALENTIA – “Neanche negli ospedali da campo si soffre così tanto”. Sono le parole di rabbia di numerosi utenti che da oggi alle 7 stanno affollando l’androne che dà accesso all’ambulatorio di ortopedia. Siamo nella pancia del nosocomio “Jazzolino” di Vibo e quella che andiamo a raccontare è una storia di ordinario disagio per i pazienti.

Dalle prime ore della mattina l’atrio ha iniziato a riempirsi di gente, dai bambini agli anziani, in attesa di essere visitata. Ma con il passare dei minuti l’afflusso è diventato ben maggiore del deflusso. Inevitabile visto che – secondo quanto reso noto dai pazienti – ad effettuare le visite vi è solo un medico supportato da un infermiere. Fanno il possibile ma non certo i miracoli visto che per ogni visita la media è di 10-15 minuti. La media. Poi è chiaro che ci sono casi più gravi che richiedono inevitabilmente maggiore tempo.

Ma non è solo l’attesa a far imbufalire le persone ma anche tutto il contorno: intanto mancano le bottiglie d’acqua nei distributori automatici e questo, unito al caldo e all’odore tipico degli ospedali, sarebbe già sufficiente per avvertire malori. Se poi si aggiunge il fatto che con le temperature elevate di questi giorni il corpo umano non è solito emettere certo odori gradevoli e che gli ambienti chiusi amplificano questo “fenomeno”, va da sé che tutto diventa insostenibile, alle soglie dello svenimento.

E i bagni? Quanto meno qui l’acqua c’è, ma a mancare sono altre cose: carta igienica, fazzolettini, oltre ad essere, i locali, non certo consoni alle esigenze dell’utenza. Ecco perché alcuni dei presenti hanno deciso di contattare le forze dell’ordine.

“Ma come si può definire questo edificio un ospedale? Una definizione simile implica la presenza di salubrità, di pulizia – affermano alcuni pazienti – che invece qui mancano. E non è solo oggi che si verifica questo inconveniente, ma va avanti da tempo”. “Io sono arrivata questa mattina intorno alle 7 per essere sottoposta a visita – aggiunge una donna – ma sono le 14 e ancora non sono stata vista dal medico. C’è gente che ha avvertito qualche malore nel frattempo ma è inevitabile visto come siamo stipati: ora ci sono oltre 15 persone nell’atrio e comprende bene che con questo caldo la situazione è insostenibile”. “Come si può pensare che si possa espletare un servizio sanitario efficiente, o quanto meno dignitoso se ad operare vi sono solo due persone, un ortopedico e un infermiere?, è stata l’ulteriore domanda legittima di un altro paziente.

Insomma, si parla sempre di adeguare lo “Jazzolino” e di rinforzare le risorse umane. Ecco perché oggi più che mai è necessario intervenire con urgenza. Per il primo aspetto i soldi ci sono, per li secondo non è semplice perché spesso i bandi vanno deserti, ma è altrettanto vero che in questo modo chi ci va di mezzo sono i pazienti e quei pochi medici che si fanno in quattro sopperendo, per quanto possibile, alle carenze di personale.

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