La sede Asp di Cosenza
2 minuti per la letturaIl direttore generale dell’Asp di Cosenza, Antonio Graziano, dice di non intendere aspettare il prossimo anno per approvare i bilanci precedenti
COSENZA – «Non aspetteremo dicembre 2024 per approvare i bilanci precedenti, nei prossimi mesi riusciremo a chiudere questa impresa titanica». Le parole sono del direttore generale dell’Asp di Cosenza, Antonio Graziano, a pochi giorni di distanza dalla riunione del collegio sindacale sul bilancio consuntivo 2022. Una seduta-fiume conclusa con il mancato parere sull’atto economico dell’Azienda, motivato in larga parte da documenti mancanti.
«Gli uffici – dice Graziano – hanno già preparato la documentazione richiesta, a mio avviso questi dettagli potevano anche essere omessi, ma il collegio segue procedure specifiche». Sul lavoro di ricognizione e la presentazione dei bilanci pregressi invece il direttore dell’Asp di Cosenza Graziano non ha dubbi: «C’è una legge dello Stato sui tempi di presentazione, abbiamo lavorato molto su questo. Il bilancio 2022 è frutto comunque di un lavoro propedeutico sul precedente.
La procedura di circolarizzazione ci ha permesso di “pulire” e anche ottenere dall’istituto tesoriere lo sblocco di alcuni fondi». In primo luogo i «debiti fasulli» che in molti casi «i fornitori hanno venduto alle società cessionarie, che a loro volta hanno chiesto di essere pagate. Ma molto spesso abbiamo trovato richieste doppie: sia dai fornitori che avevano già ceduto il credito e sia dalle società che lo aveva effettivamente in mano».
Insomma, per Graziano si respira aria nuova. L’ultima notizia riguarda quaranta milioni di euro “liberati” dalla Bnl, il tesoriere dell’Asp. Si tratta di somme sbloccate per effetto della verifica sui crediti vantati dai fornitori. «Nonostante la procedura esecutiva in Bnl quella voce rimaneva come debito. Il nostro staff in questi mesi ha preso ogni singolo titolo, ogni causa e l’ha esaminata caso per caso.
Ovviamente tutti quei milioni liberati ci aiuteranno ad evitare le anticipazioni di cassa, quindi altro debito». In altre parole «abbiamo allineato la cassa. C’erano debiti pagati che per la Bnl erano ancora insoluti o crediti che invece erano già stati incassati. Adesso è tutto allineato». Un’operazione di «vastissima portata in un contesto comunque difficile. Il fondo rischi adesso è 100 milioni ma è una stima in eccesso, gli uffici sono stati prudenti, ci saranno sicuramente delle transazioni».
Adesso si sta lavorando per questo proprio con la più grossa società di “recupero crediti” in ambito sanitario: Farmafactoring. «Abbiamo chiesto di verificare se ci sono le condizioni per lavorare sugli interessi – insiste Graziano – entro fine luglio avremmo azzerato questo debito». Tutto questo senza pensare che sia tutto in discesa: «Mancano medici, manca personale, mancano anestesisti. Stiamo provando diverse strade ed è molto complicato lavorare su più fronti, certo è che oggi c’è molta più tranquillità».
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