Vibo, aggressione ad Adriana Teti, la controreplica della dirigente comunale

Vibo, la dirigente comunale, Adriana Teti, precisa quanto accaduto circa la presunta aggressione subita da parte del marito di una dipendente

VIBO VALENTIA – Non si è fatta attendere la controreplica della dirigente del Comune di Vibo, Adriana Teti, alle parole della funzionaria dello stesso ente dopo l’aggressione avvenuta il 4 luglio scorso nel palazzo Municipale. Aggressione, secondo quanto riferito dalle dirette interessate, a questo punto reciproca. In quanto la prima sostiene di essere stata presa per il collo dal marito della dipendente. Mentre quest’ultima afferma invece che è stata la dirigente a mettere per prima le mani al collo a lei.

In questo nuovo capitolo la Teti smentisce quanto affermato dalla funzionaria e lo fa per il tramite del proprio legale, l’avvocato Sonia Lampasi. «La dott.ssa Teti è stata vittima di aggressione verbale da parte di una dipendente e fisica ad opera del di lei marito. Con necessità per la stessa di ricevere assistenza medica. La circostanza, verificatasi in presenza di numerosi testimoni, è stata oggetto di attenzione dei media» presenti in occasione dei lavori del consiglio comunale.

VIBO, DOPO L’AGGRESSIONE ADRIANA TETI HA SUBITO DENUNCIATO

«La dirigente non ha sua sponte informato gli organi di stampa. Né ha fornito la propria versione dei fatti agli stessi, preoccupata in quel frangente di curare la propria persona. Si legge oggi sugli organi di stampa circa una “smentita dei fatti” da parte della dipendente che, non paga di quanto accaduto ieri, continua a diffamare la figura della dirigente, attribuendole condotte inesistenti».

«Si rende noto, a tutela della dirigente, che si è già provveduto a denunciare i fatti alla competente autorità per i provvedimenti conseguenti, evitando di strumentalizzare, come invece fatto dalla dipendente, gli organi di stampa». Infine, «ritenendo che i processi si svolgano in Tribunale e che le condotte di natura amministrativa vadano esaminate nelle altrettante sedi competenti» l’avvocato della dirigente invita la dipendente «a evitare ulteriori illeciti».