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L'Istituto De Pino

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Maratea, l’amministratore Francesco Billari replica al sindaco Stoppelli dopo il pignoramento da parte del Comune: «A vantare crediti è il “De Pino”»

MARATEA – Il rapporto tra il Comune di Maratea e l’Istituto “De Pino” si fa sempre più teso. E dopo le dichiarazioni del sindaco, Daniele Stoppelli, che praticamente ha «attribuito all’Istituto l’immagine di “pericoloso evasore fiscale”», l’amministratore Francesco Billari annuncia querela contro il primo cittadino. E intanto tira fuori le altre carte, quelle che nei fatti ribaltano la situazione.

Urge un breve riepilogo. Il sindaco di Maratea, Stoppelli ha pignorato il conto corrente dell’Istituto. Il motivo: il mancato pagamento dell’Imu, di 72.000 euro. Il pignoramento ha ovviamente messo in crisi tutte le attività dell’Istituto, ma il sindaco ha giustificato il suo gesto sottolineando come il mancato pagamento del tributo pesa sui cittadini di Maratea. Solo che Billari ora tiene a precisare che se c’è qualcuno in difetto, è il Comune di Maratea.

«Il sindaco Stoppelli – denuncia l’amministratore – tace innanzitutto sull’ingente esposizione debitoria che il Comune di Maratea ha nei confronti dell’Istituto “De Pino”».

Che debiti ha il Comune?

«Il Comune di Maratea – denuncia Billari – da molti decenni, conduce in locazione due immobili di proprietà dell’Istituto De Pino: Villa e Parco Tarantini, da un lato, e il terreno, con annesso fabbricato, ove sono state collocate le strutture che hanno ospitato la scuola elementare “San Giovanni Bosco” nel post terremoto che colpì San Giuliano di Puglia, e successivamente destinati dall’Ente comunale a varie altre utilizzazioni. Il Comune di Maratea è gravemente moroso nel pagamento dei canoni di locazione».

Anche questa vicenda è finita in Tribunale e, «con decreto ingiuntivo, il Tribunale di Lagonegro ha ingiunto al Comune di Maratea di pagare all’Istituto De Pino la somma di 96.000 euro, oltre interessi moratori e spese legali, a titolo di canoni, maturati in un decennio, sino alla data del 31.12.2020, per la locazione dei fabbricati dell’ex scuola “San Giovanni Bosco”. Il Comune di Maratea, non ottemperando all’ingiunzione giudiziale, ha costretto l’Istituto a porre in esecuzione il decreto, avviando un procedimento esecutivo di pignoramento presso terzi, per un importo precettato di 139.536,14 euro, comprensivo di capitale, interessi e spese legali, oltre interessi e spese maturande; il Comune di Maratea ha proposto opposizione anche al suddetto pignoramento, che è stata rigettata dal Giudice dell’Esecuzione del Tribunale di Lagonegro, con ulteriore condanna alle spese, e si attende l’assegnazione all’Istituto De Pino delle somme oggetto di pignoramento».

L’ISTITUTO DE PINO RINCARA LA DOSE CONTRO IL COMUNE DI MARATEA

Ma non è finita qui, perché «il Comune di Maratea ha persistito nel suo stato di morosità, omettendo il pagamento anche dei canoni successivi, per cui, da gennaio 2021 ad oggi, l’Ente comunale ha maturato, in relazione al contratto di locazione un ulteriore debito di 24.000 euro. Pertanto, il Tribunale di Lagonegro ha ingiunto al Comune di Maratea di pagare all’Istituto De Pino la somma di 49.211,40 euro, oltre interessi moratori e spese legali».

«In una sempre manifestata ottica conciliativa, puntualmente disattesa dal Comune di Maratea, l’Istituto De Pino aveva manifestato la disponibilità a rinunciare a interessi e spese legali, accettando il pagamento del solo capitale, pur di avere nell’immediato risorse finanziarie, sottratte dal Comune di Maratea con i suoi plurimi inadempimenti, necessarie alla sopravvivenza dell’Istituto. Il Comune, tuttavia, nello stesso giorno in cui ha provveduto al pagamento del solo capitale di 49.211,40 euro, ha notificato l’atto di pignoramento in danno dell’Istituto De Pino, per 72.000 euro circa, di fatto riappropriandosi di quanto versato».

E ancora: «da gennaio 2022, inoltre, il Comune di Maratea ha persistito nel suo inadempimento anche in relazione ai contratti di locazione di Villa e Parco Tarantini, accumulando, così un’ulteriore morosità, ad oggi, di € 36.908,55, oltre interessi moratori, che costringerà l’Istituto De Pino ad un ulteriore contenzioso giudiziario, con ancora aggravio di spese legali per le casse comunali. Ad oggi, dunque, l’esposizione debitoria del Comune di Maratea nei confronti dell’Istituto De Pino ammonta a circa 250.000 euro, oltre interessi moratori e spese legali».

L’ACCUSA DI OCCUPAZIONE ABUSIVA DI PARCO TARANTINI PARTE DI VILLA TARANTINI

Tra l’altro – spiega l’amministratore «l’Ente comunale, da gennaio 2023, occupa senza titolo Parco Tarantini e una parte di Villa Tarantini, avendo esercitato la disdetta dal relativo contratto di locazione, senza, però, rilasciare l’immobile in favore del proprietario Istituto “De Pino”».

Tra l’altro, precisa Billari, il Comune ha avuto torto anche per quanto riguarda il fronte Imu: «Stoppelli ha sottaciuto che la pretesa tributaria del Comune a titolo di Imu è già stato oggetto di una pronuncia del Giudice tributario che, con la sentenza 126/2022 della Commissione Tributaria regionale di Potenza, ha annullato, per la gran parte, analoghi avvisi di accertamento emessi dal Comune di Maratea per i periodi di imposta precedenti, ridimensionando notevolmente la pretesa tributaria dell’Ente. Ciò avrebbe dovuto indurre l’Ente comunale, in attesa della decisione della Corte di Cassazione, se non a desistere quantomeno a meditare sull’opportunità di un pignoramento, per un asserito credito, che il Giudice tributario ha statuito non sussistere».

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Francesco Ridolfi

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