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Anna Maria Scalise

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L’ex sindaca di Ruoti, Anna Scalise, protesta per il riconoscimento dell’Ande a Luigi Scaglione uno dei suoi presunti persecutori

POTENZA – È «inaccettabile» che un’associazione di donne premi un uomo imputato per atti persecutori nei confronti di una sindaca. Tanto più se si considera che la persecuzione in questione, di matrice politica, si sarebbe concretizzata con la diffusione di «notizie false» sulla moralità della prima cittadina presa di mira. Recuperando da un triste passato una pseudo accusa di adulterio per esporla alla gogna pubblica.

È questo il senso della protesta annunciata, ieri, dall’ex sindaca di Ruoti, Anna Scalise, dopo la fissazione dell’udienza preliminare per il suo predecessore, Angelo Salinardi, e altre tre persone accusate di aver manovrato una vera e propria “macchina del fango” ai suoi danni. Incluso l’amico-addetto stampa di Salinardi, Luigi Scaglione, di recente insignito del riconoscimento riservato agli “Uomini per il sociale” nell’ambito del premio “Donna dell’anno” dell’Ande (Associazione nazionale donne elettrici di Potenza).

PREMIO A SCAGLIONE, ANNA MARIA SCALISE: «SORPRESA DALL’ANDE»

«Apprendo non con sorpresa – ha dichiarato Scalise in una nota – la richiesta del rinvio a giudizio dell’ex vice sindaco Angelo Salinardi (oggi consigliere di opposizione al comune di Ruoti), né del brigadiere capo dei carabinieri Maletesta Davide, tantomeno dell’addetto stampa della Provincia Luigi Scaglione, né del vigile del fuoco Angelo Faraone (oggi consigliere di opposizione), né di Rosario de Carlo e né di altri».

«Chi invece oggi mi sorprende – prosegue l’ex sindaca – è l’Ande ( Associazione nazionale donne elettrici) e chi la presiede in Basilicata, Ninni Fanelli, che almeno verbalmente non ha fatto mai mancare la sua solidarietà a nome delle donne nei miei confronti per quanto ho dovuto subire durante il mio mandato da sindaco».

«Nel 2014 la stessa – prosegue Scalise riferendosi all’Ande – mi riconosceva il premio di “Donna dell’anno” per essermi distinta in ambito sociale, per avere gestito in qualità di commissario regionale della Croce rossa di Basilicata l’emergenza nord Africa, per l’accoglienza ai migranti, per la lotta alle povertà, ed in ambito culturale per aver realizzato il primo percorso culturale nella città di Potenza».

DOPO 10 ANNI LA DECISIONE: «RICONSEGNO IL MIO PREMIO»

Di qui la decisione dell’ex prima cittadina, «a distanza di 10 anni», di riconsegnare il riconoscimento conferitole «in quanto in contrasto con i valori che sono alla base dell’etica». Perché «è inaccettabile (…) che solo qualche settimana fa, la stessa presidente abbia conferito il premio “uomini per il sociale” a Luigi Scaglione, distintosi – a dire dell’associazione – in ambito giornalistico e della comunicazione».

«Scaglione – ricorda Scalise – era stato già arrestato per atti persecutori e diffusione di falsi comunicati nei miei confronti e della mia giunta (…). Oggi nei suoi confronti vi è una richiesta di rinvio a giudizio, perché le accuse della procura reggono. Se è vero che fino al terzo grado di giudizio si è considerati innocenti è pur vero che dall’altra parte fino al terzo grado di giudizio ci sono delle presunte vittime. Un eccessivo garantismo aprioristico nei confronti dei presunti colpevoli, è un garantismo che contrasta con la necessità di dover tutelare anche le persone presunte vittime dei reati subiti». «Quali esempi di vissuto umano si stanno proponendo?» Insiste ancora Scalise rivolgendosi all’Ande.

Nei mesi scorsi l’ex prima cittadina di Ruoti, di mestiere docente di letteratura, aveva già denunciato pubblicamente l’inopportunità dell’ospitalità concessa a Scaglione, ex consigliere regionale e presidente del centro studi “Lucani nel mondo”, in diverse scuole della regione.

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