X
<
>

il luogo dell'incidente

Share
2 minuti per la lettura

Scarcerato il 32enne alla guida dell’auto che negli scorsi giorni ha investito causando la morte due camerieri nei pressi di Simbario

VIBO VALENTIA – Torna in libertà D. C., il 32enne di Sorianello accusato di omicidio stradale che ha provocato la morte di due camerieri di Serra San Bruno, domenica mattina lungo la Trasversale delle Serre, nei pressi del bivio per Spadola.

La decisione è stata adottata dal gip di Vibo, Francesca Loffredo accogliendo le istanze avanzate dal legale del giovane, l’avvocato Filippo Pagano, che in ordine al mantenimento delle esigenze cautelari, aveva evidenziato l’impossibilità di reiterazione del reato da parte del proprio assistito, arrestato nell’immediatezza del tragico episodio e trovato con un tasso alcolemico sopra il limite consentito, a seguito del ritiro della patente.

Nel corso dell’udienza di convalida di questa mattina, l’indagato ha raccontato le fasi dell’incidente evidenziandone la dinamica e, a quanto pare, l’impossibilità di scorgere l’auto ferma sulla carreggiata sulla quale viaggiavano le due vittime, Bruno Vavalà, 20 anni, e Nicola Callà, 54 anni, unitamente ad altre due persone, tutte di ritorno da un matrimonio nella Jonica Reggina, dove avevano prestato servizio come camerieri. Impossibilità dettata sia dalla scarsa luminosità che dal fatto che il mezzo in panne si trovasse fermo alla fine di una semicurva cieca.

L’indagato, che viaggiava su una Bmw, anch’egli in direzione Serra unitamente ad un amico (anche loro di ritorno da un altro matrimonio), avrebbe aggiunto che per evitare uno scontro frontale si sarebbe infilato nella corsia di emergenza ma di non aver scorto la presenza delle vittime che sono così state prese in pieno. Sono in corso da parte dei carabinieri, inoltre, indagini sulla velocità del veicolo che non sarebbe stata consona ai limiti in quel tratto.

C. ha quindi ammesso gli addebiti pur rendendo dichiarazioni con le quali ha ipotizzato sostanzialmente un concorso di colpa delle vittime atteso che le stesse, a suo dire, spingevano l’auto in panne al centro della carreggiata senza alcuna segnalazione di pericolo.

Le esigenze cautelari. Per il gip, dunque, non ricorrono le esigenze cautelari “non sussistendo il concreto, grave e attuale pericolo di reiterazione di reati della stessa indole, in considerazione dell’intervenuto ritiro della patente, già di per sé sufficiente a fronteggiare il pericolo di reiterazione del reato”.

L’autopsia. Intanto, domani, sarà effettuato l’esame autoptico sui corpi delle vittime ad opera del prof. Pierantonio Ricci, incaricato dal pm Corrado Caputo.

Share

COPYRIGHT
Il Quotidiano del Sud © - RIPRODUZIONE RISERVATA

Share
Share
EDICOLA DIGITALE