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L’osservatorio Confcommercio-Swg stima un’estate 2023 record per il turismo: 63 milioni di partenze, per un volume di affari di 45 miliardi e un budget di 1.130 euro a persona

Se il 2022 per il turismo è stato l’anno del restart dopo gli anni bui del Covid, il 2023 è quello dei record: guerra in Ucraina, crisi economica, prezzi stellari non hanno represso il desiderio di viaggiare, di evasione e di scoperta che quest’estate spingerà 30 milioni di italiani tra i 18 e i 74 anni, un milione in più dello scorso anno, a tirar fuori dai ripostigli valigie e borsoni per partire alla scoperta di mete italiane e straniere.

Tra giugno e settembre l’Osservatorio Turismo di Confcommercio, in collaborazione con Swg, stima 63 milioni di partenze – poco più di due a testa – per un volume di affari di circa 45 miliardi e una spesa media di 1.130 euro a persona.

Record di viaggi in Italia per il turismo nell’estate 2023

«Quasi 30 milioni di italiani in viaggio quest’estate e un record di stranieri che visitano l’Italia, superando i valori del 2019, fanno del turismo il motore principale della nostra economia», ha sottolineato il presidente di Confcommercio, Carlo Sangalli, per cui riqualificare le strutture e migliorare la formazione per sostenere le imprese della filiera turistica «è l’investimento prioritario per creare nuova occupazione e rafforzare l’intero sistema paese». La primavera, tra le vacanze di Pasqua, i ponti del 25 aprile e il 1 maggio avevano fatto più che ben sperare. Le città d’arte italiane sono tornate ad affollarsi, con Napoli incoronata regina nei giorni dell’euforia per lo scudetto della squadra biancoazzura; con il ponte del 2 giugno gli stabilimenti balnerari, da Nord a Sud, hanno fatto il pieno di presenze.

Il mare resta la meta preferita: la sceglie il 24% degli intervistati. Seguono le città d’arte per cui opta il 15% del campione, il 9% andrà alla scoperta dei piccoli borghi, l’11% punta alle vette montane. Ma c’è soprattutto tanta voglia di varcare il confine. Se nel 2022, 3 italiani su 4 sceglievano esclusivamente mete nazionali, quest’anno la quota scende a circa il 56%, mentre passano dal 25% al 43% quelli che faranno vacanze sia in Italia che all’estero. Per i viaggi di una settimana o più raddoppia, rispetto al 2022, il numero di quanti guardano oltre il Vecchio Continente, con la ricomparsa di destinazioni particolarmente care agli italiani prima del Covid, come Mar Rosso e Stati Uniti.

RECORD PER IL TURISMO IN ITALIA MA NON SOLO, I FLUSSI MAGGIORI ALL’ESTERO PER IL 2023

Ma a dominare le scelte di vacanze oltralpe restano però comunque le vicine Francia, Austria e Slovenia, oltre a Spagna, Grecia e Regno Unito, cui si aggiunge come new entry il Portogallo, grazie anche al richiamo delle giornate mondiali della gioventù di inizio agosto. Per oltre la metà dei vacanzieri italiani le strutture ricettive rappresentano la tipologia di alloggio più indicata per i soggiorni più lunghi, optando per un albergo in 4 casi su 10, mentre per gli “short break” lo sono addirittura per 2 su 3, ma in questo caso la scelta tra B&B e alberghi si equivale. Campeggi, resort e villaggi vacanza totalizzano complessivamente una media del 20% delle preferenze mentre gli altri soggiorneranno in agriturismi e, soprattutto, in seconde case o da amici e parenti.

aumentano i prezzi e aumentano i budget destinati al turismo

L’aumento dei prezzi ha comportato la necessità di ritoccare all’insù il budget: i costi dei servizi prettamente turistici sono cresciuti del 12% rispetto allo scorso anno, con punte più alte sui trasporti, dove il 28% degli intervistati riscontra aumenti superiori al 30%, con conseguenti ricadute sulla spesa. Gli intervistati mettono in conto di spendere per le vacanze tra giugno e settembre, circa 1.130 euro ciascuno, il 10% in più dello scorso anno: 920 euro per le partenze in agosto, 560 a giugno e 700 per quelle tanto di luglio quanto di settembre.

Nel raffronto con l’estate 2022 è incoraggiante quel 6% di intervistati che, non avendone fatte l’estate scorsa, torna a pianificare una vacanza, seppure breve, nell’estate 2023. Limitazione le spese extra in loco e rinunciare ad attività a pagamento a destinazione è la strategia pianificata da chi, data l’impennata dei prezzi, darebbe altrimenti costretto a rinunciare alla partenza o accorciare il periodo di vacanza.

CRESCE LA VOGLIA DI ITALIA NEL MONDO

Lo scenario da boom trova conferma anche nel sentiment “catturato” attraverso le conversazioni web e social sui temi legati al turismo e le ricerche su Google relative ai viaggi, interni e esterni, fatte tra il 25 maggio al 21 giugno 2023 “registrate” nella ricerca condotta da Vis Factor attraverso Human, piattaforma di social listening realizzata con algoritmo a base semantica italiana da sviluppatori italiani, con un focus sull’Italia e Capri, presentata ieri sull’isola nel corso di “Capri d’autore”. L’81,12% degli italiani online, si rileva, esprime un sentiment positivo rispetto al turismo, un dato record mai registrato prima, superiore del 2,11% ai dati dello scorso anno, quando pure si registrò un incremento molto forte.

«C’è sempre più voglia di Italia. Ci aspettavamo già l’anno scorso un incremento fisiologico del sentiment dopo l’abbassamento di fiducia dovuta al Covid nel 2020 e nel 2021, ma i dati del 2022 e di quest’anno in particolare sono assolutamente straordinari – ha affermato Tiberio Brunetti, fondatore di Vis Factor – Occorre continuare a puntare sul brand Italia, cosa che sta facendo questo governo, comunicando, sia agli italiani, sia agli stranieri, una offerta integrata che nessun altro Paese al mondo può offrire in maniera così variegata e straordinaria per bellezza, cultura, storia, produzione e accoglienza».


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