Giulia Tramontano
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Alessandro Impagnatiello, il compagno di Giulia Tramontano, ha confessato: la 29enne campana è stata uccisa da lui che ha anche tentato di distruggere anche il cadavere
MILANO – Una storia scioccante e inquietata conclusa nel peggiore dei modi con la morte di Giulia Tramontano, originaria di Sant’Antimo nel Napoletano e del piccolo Thiago che portava in grembo. Ad uccidere la 29 enne è stato il suo compagno Alessandro Impagnatiello che, messo alle strette ha confessato tutto agli inquirenti.
I carabinieri hanno trovato il cadavere di Giulia in un’area verde abbandonata a Senago, nel Milanese. A denunciare la sua scomparsa proprio il compagno domenica 28 maggio (LEGGI). Già nell’immediato gli inquirenti hanno puntato la loro attenzione su Impagnatiello. L’uomo risulta indagato per omicidio aggravato, occultamento di cadavere e interruzione di gravidanza senza consenso.
Portato in caserma nella serata di ieri 31 maggio 2023 dai Carabinieri di Senago per essere ascoltato dal pm Alessia Menegazzo, titolare delle indagini con l’aggiunto Letizia Mannella, Impagnatiello è alla fine crollato nel corso della notte dando indicazioni ai militari su dove trovare i resti della vittima.
OMICIDIO DI GIULIA TRAMONTANO, CROLLA IL COMPAGNO E CONFESSA: L’HA UCCISA LUI
L’uomo ha confessato l’omicidio della fidanzata Giulia Tramontano. Avrebbe ucciso la fidanzata, probabilmente tra le 19 e le 20.30, con un alcune coltellate e poi cercato di bruciare il corpo nel tentativo di distruggere le prove prima, in casa, cospargendola di alcol, poi nel box con benzina. Secondo la ricostruzione, che comunque è al vaglio degli inquirenti, avrebbe poi trasportato il cadavere nell’intercapedine di via Monterosa nel bagagliaio della sua macchina, una T-Roc bianca. Nell’auto i militari hanno trovato tracce di materiale organico.
Il movente sarebbe legato ad una doppia relazione che l’uomo avrebbe intrecciato con una collega barista.
Una volta confessato l’omicidio Impagnatiello i pm hanno sottoposto l’uomo a fermo con l’accusa di omicidio volontario aggravato, occultamento di cadavere e interruzione di gravidanza senza consenso. Impagnatiello è in custodia nel carcere di San Vittore.
CONTESTATA LA PREMEDITAZIONE: I MESSAGGI INVIATI ALL’AMICA DI GIULIA
Gli inquirenti hanno inoltre appurato, che Alessandro Impagnatiello «ha inviato messaggi all’amica della compagna dal telefono della Tramontano quando l’aveva già uccisa». Sulla base di questa informazione, gli inquirenti hanno contestato l’aggravante della premeditazione.
Fondamentali per la ricostruzione dell’accaduto anche le immagini delle telecamere e il ritrovamento di alcune macchie di sangue evidenziate con il luminol. «Secondo quanto abbiamo ricostruito – spiegano gli inquirenti – la Tramontano ha incontrato l’altra donna di Impagnatiello alle 17 all’Armani Bar e poi è rientrata a casa alle 19».
Cinque minuti prima che Giulia Tramontano entrasse in casa, Alessandro Impagnatiello ha cercato su Internet «come disfarsi di un cadavere in una vasca da bagno» e «come ripulire macchie di bruciato». Ulteriori elementi questi che hanno spinto gli inquirenti a ritenere che non si tratta di un delitto d’impeto bensì di un vero e proprio progetto criminale teso all’omicidio di Giulia Tramontano.
IL DOLORE E LA COMMOZIONE DEI FAMILIARI
Nel frattempo, i familiari di Giulia Tramontano, tra cui il fratello Mario, si sono recati stamani in via Monterosa a Senago, nel Milanese, a lasciare dei fiori nei pressi del luogo in cui ieri sera è stato trovato il corpo della 29enne, nascosto dietro ad alcuni box. Accanto a un peluche di Tigro e ai vari bouquet portati da amici e conoscenti, spicca quello della famiglia, composto di fiori rosa e bianchi. «Per sempre nei nostri cuori – si legge sul bigliettino -, mamma, papà, Chiara, Mario». In alto a destra c’è scritto “per Giulia e Thiago”, il nome che la donna aveva scelto per il bimbo che portava in grembo.
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