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Dopo tre ore e mezzo di interrogatorio davanti al Gip del Tribunale di Avellino Fiore, per l’ex amministratore unico dell’Acs Amedeo Gabrieli, il suo difensore Gerardo Di Martino ha così commentato quanto è stato riferito al Gip e al procuratore aggiunto Vincenzo D’Onofrio dal suo assistito:
“Il dott. Gabrieli oggi ha risposto a tutte le domande dell’Autorità Giudiziaria, fornendo al giudice una diversa lettura delle intercettazioni e, soprattutto, una chiara spiegazione dei motivi per i quali ha ritenuto di adottare gli atti che gli vengono contestati. Ha spiegato di aver sempre agito con l’unico fine del perseguimento degli interessi dell’intera Comunità, rendendo ottimamente funzionanti e funzionali i servizi di pulizia, custodia e manutenzione delle strutture pubbliche nonché delle principali strade di Avellino, servizi prima inesistenti, di cui oggi fruisce l’intera Città. Ho perciò ritenuto di sottolineare al GIP la necessità della revoca ovvero della sostituzione della misura in corso con una non custodiale in ossequio al principio del “minor sacrificio necessario” su cui poggia l’intero sistema de libertate. Ora, non vorrei che il monito del Procuratore Cantelmo, secondo cui risulta facile arrestare uno spacciatore mentre è problematico arrestare un colletto bianco o grigio, inneschi ad Avellino un fenomeno perverso per il quale spacciatori, usurai e ladri di appartamento attendono liberi il proprio processo mentre politici, impiegati di Stato ed amministratori di società pubbliche sono detenuti, da incensurati, ancor prima della sentenza di condanna definitiva, perchè colletti bianchi o grigi.

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