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MAMMOLA (RC) – Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, Nicodemo Scali, 23 anni, avrebbe deciso di punire chi aveva ‘osato’ intromettersi, nello specifico le animatrici del gruppo di ascolto “Mammolaepuntolife” impegnato nell’assistenza alle donne, nella vicenda che riguardava la decisione della propria madre di separarsi dal marito. Per farlo avrebbe messo in atto una serie di atti intimidatori che hanno portato i carabinieri e la Procura, al termine delle indagini, a chiedere ed ottenere un’odinanza di custodia cautelare in carcere al Gip del Tribunale di Locri.
L’uomo è infatti ritenuto l’autore di una serie di una serie di atti intimidatori perpetrati tra gennaio e giugno del 2015 ai danni di due donne, componenti del gruppo di ascolto. Il giovane, allo stato detenuto per analoghi episodi accaduto nel gennaio di quest’anno, è stato arrestato dai carabinieri della Compagnia di Roccella Jonica. Scali, secondo quanto emerso dalle indagini, avrebbe danneggiato a colpi di arma da fuoco l’abitazione, incendiato il negozio e l’autovettura di una donna di 48 anni e incendiato l’auto di un’altra donna di 38 anni, a Mammola.
Le indagini erano partite dopo il primo episodio ai danni di una donna impegnata nell’ambito del gruppo d’ascolto attivo nella cittadina della locride. Il fatto, assieme agli altri accaduti in seguito, aveva generato un clima di tensione e paura tra le componenti del gruppo di ascolto. Attraverso intercettazioni telefoniche, videoriprese, analisi dei tabulati telefonici, gli investigatori sono riusciti a fare luce sull’autore degli attentati e sul movente. Scali, secondo quanto ricostruito, sarebbe stato mosso da un senso di rabbia e di vendetta dopo la decisione maturata dalla madre, a seguito dei contatti con le animatrici del gruppo di ascolto, di separarsi dal marito per essere accolta in un luogo protetto assieme ad un altro suo figlio minore. La decisione della donna era stata osteggiata dal ventitreenne che si sarebbe reso protagonista anche di episodi di violenza nei suoi confronti.
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