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 AVELLINO- Si e’ difesa strenuamente per circa due ore Amedea Di Giovanni, la cinquantottenne maestra della scuola materna di Valle finita agli arresti domiciliari per maltrattamenti ai danni dei suoi alunni. Parziali ma non sostanziali ammissioni, le scuse per il linguaggio duro usato nei confronti dei bimbi, le vere e proprie minacce veementi all’indirizzo di bambini tra i tre e i cinque anni. Ma ha negato di averli mai rinchiusi in uno stanzino e soprattutto di averli lasciati soli in qualche circostanza. La cinquantottenne respinge ogni addebito e ridimensiona le accuse. La maestra e’ giunta in Procura accompagnata dal suo difensore, l’ Avvocato Brigida Cesta. E’ molto probabile che la difesa impugni il provvedimento davanti ai magistrati del Tribunale del Riesame.

Altre mamme intanto pronte a denunciare.  Ventiquattro ore dopo la arresto della cinquantottenne maestra di asilo A.D.G,  in servizio nella scuola dell’ infanzia del II Circolo di Valle,  alle indagini della Squadra Mobile di Avellino potrebbero aggiungersi altre testimonianze. 

Un po’ come se tutti i sospetti, anche degli altri genitori dei bambini che stavano in quella classe, ora siano diventati realtà.  Quella più dura e grave, l’ incubo che alcune mamme vivono da mesi e che ora altri genitori stanno conoscendo in tutto il suo crudo orrore.  
Così, da qui a qualche ora, altri genitori potranno chiedere alla Squadra Mobile di raccontare quello che anche i loro bambini magari avranno segnalato tante volte, qualche dettaglio che era stato trascurato, perché quella maestra per molti dava fiducia, qualcuna delle mamme aveva chiesto anche di trasferire i piccoli a Valle  proprio perché c’era la docente.  

LE NUOVE INDAGINI Già nelle prossime ore,  dunque, le mamme che dopo le manette e quei video avrebbero deciso di parlare,  potrebbero essere sentite in Procura davanti al pm che sta seguendo le indagini, il sostituto procuratore Adriano Del Bene,  che ha coordinato la prima fase delle indagini condotte dagli agenti agli ordini del vicequestore Marcello Castello. 
Per le eventuali nuove accuse ovviamente saranno necessari altri accertamenti, senza escludere anche la possibilità di ascoltare in modo assistito (con psicologi e nelle forme previste dalla legge) le nuove piccole vittime della maestra violenta.  
Indagini di una certa delicatezza che seguiranno ai sei mesi di riprese effettuate dagli agenti della III Sezione della Mobile all’interno dell’asilo di Valle.

Le vittime sono più di quelle finite nella misura cautelare firmata dal Gip del Tribunale di Avellino Giovanfrancesco Fiore. E i sospetti e le denunce a breve potranno diventare certezze già tra qualche settimana.  
Intanto non è escluso che nelle prossime ore saranno ascoltati anche i colleghi della cinquantottenne insegnante finita ai domiciliari, visto che non e stato possibile farlo nel corso delle indagini.

“Ti do tanti schiaffi che te li ricordi fino a Natale”. Tra le tante frasi usate dalla maestra finita agli arresti domiciliari per maltrattamenti c’è anche questa,  rivolta ad un bambino più discolo, che non aveva ubbidito ai suoi veementi ordini. 
I bambini erano terrorizzati. La maestra doveva solo dire qualche frase ormai diventata un codice per loro,  per ammutolirli. Come quando i video degli agenti della Mobile di Avellino intercettano una bimba che dice alla maestra che due compagni  di classe la avevano leccata in faccia.  
La reazione della maestra è furiosa. “Sciocchi,  cretini” ed altre ingiurie ai piccoli.  Insieme alle punizioni anche le offese ai piccoli.  
Tutte accuse che fanno parte dell’indagine scattata a novembre scorso dopo le denunce di almeno cinque mamme.  
Un quadro abbastanza chiaro di maltrattamenti,  quello che è in corso di approfondimento,  invece,  e’ il silenzio da parte degli altri colleghi.  

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