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VIBO VALENTIA – La Camera minorile di Vibo Valentia “Oblata Lina Figliano”, guidata da Raffaele Figliano, in partnership con le autorità giudiziarie che operano sul territorio (tribunali ordinario e per i minorenni, procura ordinaria e per i minorenni) e l’adesione degli istituti scolastici superiori e degli ambiti territoriali dei servizi oltre che della Neuropsichiatria infantile dell’Asp di Vibo, ha realizzato una giornata di studio presso il Valentianum nella quale si è approfondita la disamina del fenomeno della devianza minorile, cerando di far luce sulla sua genesi e sui modelli di intervento che valgano a dare risposta al segnale allarmante che essa trasmette.

Un evento che ha visto tra gli altri la presenza di magistrati che hanno relazionato su tipologie, dati ed interventi (civili ,penali ed amministrativi) dal punto di vista delle Procure della Repubblica. Tra questi il procuratore di Vibo, Camillo Falvo (che ha disquisito sul contesto familiare nella lettura della Procura della Repubblica), il procuratore presso il Tribunale per i Minorenni di Catanzaro  Maria Alessandra Ruberto,  che ha parlato del tema “I minori devianti e quelli a rischio di devianza nel contesto sociale del territorio”, il presidente del Tribunale per i minorenni Teresa Chiodo (che ha riferito sull’esperienza del Tribunale per i Minorenni ed il modello di intervento generato), il giudice del tribunale di Vibo, Gabriella Lupoli (che ha affrontato il tema degli strumenti di Tutela Diretta del minore), i docenti Angela Busacca  e  Massimo Barbieri, l’avvocato Pasquale Cananzi e la psicologa e psicoterapeuta Marika Micalizzi. Le conclusioni sono state affidate al sottosegretario all’Interno Wanda Ferro.

Importante risultato è stato già l’aver avviato negli anni un lavoro di raccordo che migliori le risposte della rete istituzionale in questione. Dalla giornata di studio è emerso l’altro importantissimo risultato della disponibilità di tutti i partecipanti a stabilizzare la rete che si è creata applicando modelli di intervento come quelli proposti e che diano voce al disagio e soprattutto risposte alla sofferenza sociale e personale che se ne coglie. Su proposta della Camera minorile è stata quindi decisa l’istituzione di un laboratorio permanente che sia capace di raccogliere dati, criticità e prassi virtuose, applicando innovativi modelli di intervento che supportano i sistemi familiari e con essi ricuciano lo strappo che i comportamenti devianti hanno realizzato.

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