Giovanni Bombardieri
2 minuti per la letturaLa V commissione del Csm, come anticipato dal Quotidiano del Sud, ha proposto, per la terza volta, Giovanni Bombardieri a capo della procura di Reggio Calabria
REGGIO CALABRIA – Trentacinque pagine a favore di Giovanni Bombardieri. Chat o non chat, incarichi direttivi o non direttivi o solo semi-direttivi, la V commissione del Csm, senza soffermarsi su questi giri di parole, ha badato alla sostanza, come aveva badato alla sostanza la precedente V commissione, giunta alla medesima conclusione.
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E la sostanza è che il curriculum di Bombardieri, ai fini della valutazione per l’assegnazione della funzione apicale in un importante ufficio distrettuale antimafia, come la procura di Reggio Calabria, è superiore a quello del magistrato concorrente, Raffaele Seccia, ex procuratore di Lucera e Fermo, che nel 2018 partecipò al concorso per il ruolo di capo della Dda reggina e che dopo essere stato “superato” dal collega prescelto, fece ricorso alla giustizia amministrativa, ottenendo l’annullamento della nomina di Bombardieri.
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PROCURA DI REGGIO, L’OPZIONE BOMBARDIERI SPIEGATA IN 35 PAGINE DI MOTIVAZIONE
In trentacinque pagine, i 4 componenti della V commissione che hanno votato Bombardieri, facendolo prevalere su Seccia che ha avuto solo 2 preferenze, hanno spiegato i motivi alla base della decisione, che per la terza volta, dopo ben due annullamenti da parte del Consiglio di Stato, porta Giovanni Bombardieri alla ratifica del Plenum di Palazzo dei Marescialli, per l’incarico di procuratore della Repubblica di Reggio Calabria. Oggi, scadeva il termine per ottemperare alla sentenza del Cds, che aveva imposto al Csm di pronunciarsi nuovamente sui curricula dei due magistrati in competizione. E il Csm oggi ha ottemperato, ribadendo le precedenti conclusioni a favore di Bombardieri. Questa volta motivando un po’ di più.
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