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L'Asp di Vibo Valentia

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L’Asp di Vibo annuncia l’accorpamento delle Guardie mediche nel territorio Vibonese ma scoppia la bagarre e l’Asp fa marcia indietro

LE proteste di alcuni sindaci e politici locali nonché di qualche movimento ha indotto il management dell’Azienda sanitaria a fare marcia indietro sulla rimodulazione delle postazioni di continuità assistenziale. La revoca è stata firmata dal commissario straordinario Giuseppe Giuliano e con essa si torna allo status quo ante con la presenza di 39 guardie mediche e non più 32.

Salta quindi la l’accorpamento nelle tre aree distrettuali. Per quella di Serra San Bruno, la postazione di Simbario e quella di Mongiana erano state unite a quella della città della Certosa, Capistrano con Fabrizia, Gerocarne con San Nicola da Crissa, Pizzoni con Soriano; per quanto concerne l’area di Tropea, l’accorpamento aveva riguardato Drapia che sarebbe andata con Spilinga. Infine per l’area di Vibo, Sant’Onofrio con Stefanaconi e Monterosso–Polia.

ACCORPAMENTO GUARDIE MEDICHE NEL VIBONESE, UNA RIMODULAZIONE PER RECUPERARE FIGURE PROFESSIONALI

La rimodulazione, che sarebbe stata temporanea e che avrebbe tenuto conto dell’orografia del territorio, avrebbe consentito, secondo l’Asp, di recuperare figure professionali ad hoc che andranno a potenziare le postazioni di ambito, ma come detto i criteri non hanno soddisfatto appieno.

Le critiche. Tuttavia, come detto, tale decisione, ha finito inevitabilmente per creare alcuni malcontenti. Decisione tra l’altro anticipata a febbraio dallo stesso Giuliano in una riunione della conferenza dei sindaci. Ad esempio il sindaco di Capistrano, Marco Martino, aveva espresso dure critiche sui criteri adottati.

“Si rischia di far precipitare nell’oblio del disservizio le molteplici entità territoriali che oggi si trovano ad affrontare una condizione sanitaria davvero molto ma molto difficile. Sarebbe impensabile la mancanza di tali presidi e soprattutto sarebbe ancor di più impensabile credere che i cittadini in un momento di necessità debbano raggiungere mete distanti oltre 30 km dal luogo di residenza per ricevere un primo soccorso”.

LE PROTESTE DEGLI AMMINISTRATORI COMUNALI DEL TERRITORIO

La consigliera comunale di Pizzoni, Tiziana De Nardo, aveva parlato di “scelte scellerate” domandandosi se chi “esegue questi tagli ha idea davvero dei disagi, della conoscenza e contezza del territorio, dove la popolazione anziana con le conseguenti precarietà di mobilità è di gran numero superiore rispetto ai giovani. I presidi di guardia medica sono elementi di sostegno sanitario imprescindibili e pertanto i cittadini confidano anche per la propria sicurezza in una presenza assistenziale medica sul territorio. Non si fanno i tagli a discapito dei cittadini”.

A seguire anche Exit Calabria, per bocca di Igor Colombo, era stato molto duro: “Mi chiedo come si possa garantire la tutela della salute dei cittadini chiudendo postazioni mediche e storici presidi sanitari sui territori. Una scelta e decisione questa che stride con ogni altro principio di diritto alla cura ed alla salute. Ad essere colpito è il già fragile territorio del vibonese, dove i problemi nel settore sanità non mancano”, aveva aggiunto invocando un intervento del presidente della Regione, Roberto Occhiuto.

La conferenza dei sindaci. E sulla scorta delle proteste, il presidente della Conferenza dei sindaci sulla sanità, Maria Limardo, ha convocato la riunione per il 2 maggio prossimo, alle 15.30, al Comune di Vibo, per cercare la migliore soluzione sulla questione: “Ho già convocato, in qualità di presidente, la Conferenza dei sindaci della provincia di Vibo Valentia per affrontare la delicata questione relativa alle postazioni di continuità assistenziale.

ACCORPAMENTO GUARDIE MEDICHE, LA MARCIA INDIETRO DELL’ASP VIBONESE

Il commissario dell’Azienda sanitaria provinciale, Giuseppe Giuliano, ha revocato la delibera di rimodulazione delle 39 postazioni di guardia medica del vibonese. Anche alla luce di alcuni criteri valutativi precedentemente non considerati. Ad ogni modo è pur vero che quello della carenza di medici è un problema che non possiamo ignorare. Per tale motivo ho convocato la Conferenza dei sindaci, che si riunirà il giorno 2 maggio alle 15.30, nel corso della quale valuteremo e proporremo le migliori soluzioni possibili nell’interesse delle rispettive comunità amministrate. In conclusione – dichiara il primo cittadino del capoluogo – intendo ringraziare il consigliere regionale Michele Comito per avere mediato in questa complessa vicenda”.

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