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I familiari di Davide Ferrerio

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CROTONE – «Lo Stato ha risposto, non ci ha lasciato da soli. Il dolore è talmente lancinante, disumano, assurdo, perché non c’è niente di sensato in questa vicenda. C’è semplicemente un ragazzo, un principe – perchè era il nostro principino – a cui è stata tolta la vita inutilmente, spezzata nel pieno dei suoi sogni. C’è una famiglia distrutta, che una volta veniva in questa città per fare un po’ di mare, trascorrere un po’ di tempo con i parenti: adesso è dura. Cosa spero? In un miracolo, che mio figlio si possa svegliare. Anche se le sue condizioni sono di una gravità unica».

Sono le parole di Giusy Orlando, madre di Davide Ferrerio, a margine della sentenza di primo grado che ha condannato per l’aggressione del figlio Niccolò Passalacqua a 20 anni e 4 mesi di reclusione. La giornata ha visto, nella mattinata – poco prima dell’inizio dell’udienza – dei momenti di alta tensione tra la famiglia Ferrerio e i parenti di Passalacqua: alla vista della fidanzata dell’imputato fuori dal palazzo di giustizia – padre, madre e fratello di Davide si sono scagliati contro di lei urlandole di andare via; la ragazza ha avvisato di ciò i suoi genitori che sono accorsi pochi minuti dopo. E’ stato necessario l’intervento – quasi imponente – delle forze dell’ordine per dividere i due nuclei famigliari ed evitare che il tutto degenerasse in una rissa. Sono volate parole grosse tra i due, ma fortunatamente non vi è stato contatto fisico. A quanto appreso, nei minuti successivi, da Alessandro Ferrerio, fratello del 21enne in coma, la famiglia Ferrerio avrebbe ricevuto delle «minacce di morte», tanto da «chiedere la scorta» per far rientro in albergo e poi, successivamente a Bologna «sani e salvi».

E’ stata «formalizzata una denuncia per minacce gravi» – ha riferito sempre in mattinata il legale della famiglia Ferrerio, l’avvocato Fabrizio Gallo. «Si poteva evitare quella sera lì – ha dichiarato ai giornalisti Alessandro Ferrerio dopo la sentenza – però purtroppo indietro non si può tornare, dobbiamo fare i conti con il presente per noi drammatico che ci vede vivere senza Davide. Siamo soddisfatti (riferendosi alla sentenza n.d.a.) seppure Davide sia praticamente morto, anche se non lo è clinicamente per la medicina. Gli episodi che si sono verificati questa mattina sono di una gravità inaudita perchè questi signori si sono presentati qua solo con l’intento di provocare, di entrare in contatto, mi hanno minacciato, e hanno fatto sì che io abbia paura a venire qui (a Crotone n.d.a.), la nostra famiglia ha paura. Ho sempre amato venire in questa città, la legavo al mare, giocare a calcio in spiaggia con mio fratello: prima, mentre guardavo il mare, dicevo “io non ci potrà mai più tornare a giocare con Davide”, e non so neanche se ci potrò tornare tranquillamente come prima. E ciò non fa altro che dilaniarmi ulteriormente. Non doveva finire così».

«Siamo molto soddisfatti della sentenza – ha dichiarato ai giornalisti l’avvocato Gallo – perchè restituisce un pochettino di giustizia nei confronti di quello che è accaduto, nei confronti di un ragazzo che purtroppo sta in condizioni disperate. In realtà non abbiamo vinto, però almeno la giustizia ha fatto il suo corso e ha funzionato. E’ quello che ci aspettavamo: avevamo paura perchè era stata adombrata la riqualificazione in lesioni gravissime, ed invece è stato riconosciuto il pieno reato di tentato omicidio». «E’ una sentenza pesante – ha commentato l’avvocato Salvatore Iannone, difensore di Passalacqua – non sono assolutamente soddisfatto, è un fatto grave, che meritava sicuramente una punizione, ma questa sentenza esemplare è data in bocca solo ed esclusivamente all’opinione pubblica. Non ho mai visto una sentenza in rito abbreviato – pur riconoscendo il tentato omicidio – per 20 anni con le diminuzioni. Vedremo le motivazioni e poi decideremo con la famiglia cosa vogliono fare». «Abbiamo chiesto di essere giudicati con il rito ordinario – ha dichiarato l’avvocato Aldo Truncè, difensore di Anna Perugino, rinviata a giudizio per concorso anomalo in tentato omicidio – sarà un processo diverso, e non credo possa influire perchè il dibattimento è tutta un’altra cosa».

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