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L’operazione ha permesso di ricostruire diverse prove nei confronti del giovane a cui sono contestate al momento due rapine a mano armata nella Locride
SIDERNO (RC) – Secondo i militari dell’Arma dei carabinieri del gruppo di Locri sarebbe il responsabile di due distinte rapine commesse ai danni di attività commerciali di Siderno e così, alle prime luci dell’alba, hanno fatto scattare l’arresto per Andrea Giuseppe Papalia, di 19 anni, originario del luogo.
Il ragazzo secondo i carabinieri, travisato e con armi, avrebbe messo a segno delle rapine ai danni della tabaccheria “Pedullà”, con un bottino di 1.500 euro, e del supermercato “Mersì” di Siderno, con un bottino di 200 euro, rispettivamente il 9 febbraio e il 30 marzo 2015.
L’operazione, denominata Dandi (dal nome del protagonista del libro “Romanzo Criminale” di cui Papalia custodiva diverse foto sul proprio telefono cellulare), «ha permesso di valorizzare – recita una nota dei militari – una lunga e complessa attività di indagine nel corso della quale si è operata una intensa ed efficace osmosi info-operativa tra le diverse componenti dell’Arma territoriale, le quali hanno attuato per settimane lunghi e mirati servizi di perlustrazione, sostenuti, altresì, da una efficace attività di tipo tecnico-investigativo svolta dai Reparti Specializzati dell’Arma».
Per quanto riguarda l’indagine, il 26 maggio 2015, i militari dell’Arma della stazione di Siderno «sono riusciti ad identificare il rapinatore in circostanze sospette nei pressi di un esercizio commerciale». I militari lo hanno fermato e perquisito trovando abiti nascosti al di sotto di quelli indossati, un passamontagna tipo mefisto con visiera, una pistola “scacciacani” priva del tappo rosso e una busta in plastica di colore bianco, solitamente utilizzata nelle rapine.
Papalia secondo l’accusa era solito utilizzare un “punto d’appoggio” per organizzare “il colpo”, si trattava dell’abitazione, intestata ed in uso ad un anziano familiare, all’interno della quale è stato trovato materiale riconducibile al giovane.
GLI INDIZI
Papalia è stato ritenuto responsabile delle rapine «per la comprovata sussistenza di gravi, precisi e concordanti indizi desunti dall’attività d’indagine di tipo tecnico, suffragata – scrivono i carabinieri – dagli accertamenti svolti dalla Sezione “Grafica e Fonica” del Ris (Reparto Investigazioni Scientifiche) di Messina, nonché dalle perizie dei Consulenti tecnici di ufficio designati dall’autorità giudiziaria di Locri». Da tale attività tecnica sarebbe emersa «la compatibilità tra il paio di scarpe usato dal malvivente durante le rapine e quello rinvenuto presso la sua abitazione in occasione della perquisizione domiciliare (la presenza di una goccia di vernice bianca sulla scarpa sinistra da lui indossata durante le rapine, presente anche nelle scarpe rinvenute nella sua abitazione in occasione della perquisizione domiciliare è stata particolarmente utile agli investigatori)».
Ulteriori accertamenti tecnici svolti sulle tracce audio estrapolate dal telefonino sequestrato «comparate con la voce registrata in occasione della rapina alla tabaccheria “Pedullà”», nonché «l’esame dei dati antropometrici confrontati con la sagoma del rapinatore, immortalata dai sistemi di videosorveglianza degli esercizi commerciali rapinati».
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