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I due sono stati bloccati da un poliziotto fuori servizio che ha assistito alla scena. L’uomo ha più volte urlato al figlio di sparare, ma non c’erano armi
REGGIO CALABRIA – Ha picchiato una donna e la figlia per rapinarle della borsetta alla presenza del figlio minorenne poi, individuato da un ispettore della squadra mobile libero dal servizio, lo ha aggredito per evitare l’arresto provocandogli ferite giudicate guaribili in 25 giorni.
Alla fine, però, A.F.S. 43 anni, è stato bloccato, grazie anche all’intervento di un altro agente libero dal servizio, e portato in carcere mentre il figlio, minore di 14 anni, è stato affidato alla madre. L’uomo è accusato di rapina, violenza, resistenza e minaccia a pubblico ufficiale e lesioni personali aggravate sia in danno delle due donne che del poliziotto.
L’episodio è avvenuto vicino al parcheggio dell’istituto comprensivo De Amicis-Bolani di Reggio Calabria. L’ispettore stava transitando con la propria auto quando ha sentito una donna gridare «chiamate la Polizia». Subito dopo ha visto un uomo ed un ragazzo rovistare in una borsa e si è fermato per controllare qualificandosi come poliziotto. Per tutta risposta l’uomo lo ha aggredito con pugni e calci.
Durante la colluttazione ha anche incitato il figlio a sparare all’agente che, non senza difficoltà, ha lasciato la presa per controllare nel borsello che il ragazzo portava con se accertando che non vi era alcuna arma. Sul posto è arrivato un secondo agente con l’aiuto del quale l’ispettore è riuscito a bloccare A.F.S. che poi è stato preso in consegna da una volante.
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