Giancarlo Pittelli
2 minuti per la letturaTorna in Libertà Giancarlo Pittelli, il legale coinvolto nell’operazione Rinascita Scott scarcerato in attesa di giudizio
ROMA – L’avvocato ed ex parlamentare di Forza Italia, Giancarlo Pittelli ha lasciato definitivamente gli arresti domiciliari. Lo rende noto il comitato per Pittelli e associazione Riforma Giustizia in una nota. I componenti del comitato scrivono che «dal 19 dicembre 2019 fino ad oggi il noto penalista e politico calabrese Giancarlo Pittelli ha vissuto una condizione indegna di uno stato di diritto. Privato della libertà personale, costretto per lunghi periodi anche alla detenzione in carceri speciali, sottoposto alla pubblica gogna e additato per anni come esponente di spicco della cosiddetta ‘massomafia’».
Nella nota il comitato ricostruisce gli ultimi eventi ricordando che «già a gennaio, dopo oltre tre anni, era emerso che gli indizi di concorso esterno in associazione mafiosa, raccolti dagli inquirenti nella indagine Rinascita Scott, erano labili e insufficienti a tenerlo in custodia cautelare», dichiarano Enrico Seta (presidente), Enza Bruno Bossio (segretario), Umberto Baccolo (portavoce) di Associazione Riforma Giustizia già Comitato per Pittelli.
PITTELLI TORNA IN LIBERTÀ, SODDISFATTO IL COMITATO A SOSTEGNO DEL LEGALE
«Oggi anche i giudici del riesame del processo Mala Pigna accolgono l’istanza degli avvocati difensori. Lo Stato – denuncia ancora la nota del comitato pro Pittelli – si ricorda dopo tre anni di Giancarlo Pittelli e gli restituisce la condizione di uomo libero, secondo giustizia e secondo i principi della Costituzione italiana».
Rispetto a quest’ultima decisione, quindi, il gruppo che da subito ha convintamente difeso il legale ed ex parlamentare ha espresso «la soddisfazione e la gioia di tutti coloro che hanno creduto sin dall’inizio in una battaglia civile di verità».
Nell’attesa del giudizio di merito, infine, il Comitato ha espresso «una forte amarezza per la lunga sospensione del principio costituzionale di presunzione di innocenza e per la ridicolizzazione che tale principio ha subito agli occhi di una cittadinanza sempre più perplessa e allarmata».
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