I resti del barcone naufragato
3 minuti per la letturaROMA – Pene più severe per i trafficanti, stop alle partenze illegali, flussi migranti regolari, corridoi umanitari sicuri, iter più snelli per dare asilo ai profughi. In vista della riunione del Consiglio dei ministri in programma oggi pomeriggio a Cutro (15 e 45), luogo del naufragio di migranti di domenica 26 febbraio che finora ha causato oltre 70 vittime, il governo sta studiando un pacchetto di norme riguardante il dossier migranti.
Norme che saranno contenute – si apprende dall’ordine del giorno del Consiglio, pubblicato in serata – nel decreto legge “Disposizioni urgenti in materia di flussi di ingresso legale dei lavoratori stranieri e di prevenzione e contrasto all’immigrazione irregolare”.
Non ci sono molti dettagli, tanto più che il pre Cdm, inizialmente in agenda per ieri pomeriggio a Palazzo Chigi, è stato rinviato alle 8 e 30 di stamattina. Secondo quanto si apprende, oltre a un’ulteriore stretta nella lotta ai trafficanti, l’esecutivo valuta di inserire anche una nuova aggravante in caso di morte dei migranti.
Sul tavolo inoltre una semplificazione e uno snellimento delle procedure per chi intende entrare regolarmente in Italia. Insomma, un intervento normativo e burocratico per accelerare le richieste attraverso agevolazioni pratiche (sarebbero in corso interlocuzioni anche con i paesi di partenza).
Allo studio, inoltre, norme riguardanti i centri di accoglienza e altre per rendere più efficaci le espulsioni (nei casi in cui i rientri fossero verso Paesi considerati sicuri con cui l’Italia ha accordi di consolidata collaborazione). Non è escluso poi un intervento di implementazione corridoi umanitari, e si ragiona su un aumento e un’estensione temporale del decreto flussi.
Il nodo legato ai flussi migratori è stato tra quelli che Giorgia Meloni e il primo ministro dei Paesi Bassi, Mark Rutte, hanno affrontato nel corso del bilaterale andato in scena nel pomeriggio di ieri a palazzo Chigi.
La premier, nelle dichiarazioni congiunte alla stampa, lo ha definito «uno dei temi più complicati del dossier europeo», ricordando però che con Rutte c’è «una visione comune sul fatto che l’Europa deve affrontare questo problema come tema europeo, non in base alla contrapposizione tra movimenti primari e secondari, ma partendo dalla difesa dei confini esterni e la lotta ai trafficanti. Tema che per quello che riguarda l’Italia, ma spero non solo, diviene ancora più importante e rilevante all’indomani della tragedia che si è consumata a Cutro».
Meloni ha ricordato anche della lettera scritta alle massime istituzioni europee subito dopo la tragedia che si è consumata sulle coste del Crotonese, ribadendo la soddisfazione per la risposta arrivata dalla presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, «che tiene in considerazione e riprende le conclusioni che avevamo avuto nell’ultimo Consiglio europeo nelle quali si conferma un cambio di approccio rispetto alla questione migratoria, la consapevolezza di un problema che va affrontato a livello europeo, la consapevolezza della necessità di combattere i traffici e i trafficanti di vite umane anche per salvare la vita delle persone, la cooperazione con i paesi africani».
Per la premier l’appuntamento di Cutro non è però il solo cerchiato in agenda. La premier martedì 21 marzo alle 11 e 30 terrà le sue comunicazioni nell’Aula del Senato in vista del Consiglio europeo, e proprio dalla riunione di Bruxelles si attende «concreti passi in avanti sulla materia migratoria, particolarmente sulla rotta del Mediterraneo centrale e della cooperazione con i paesi africani».
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