Quel che resta del barcone naufragato
2 minuti per la letturaIl presidente della Regione Occhiuto dopo la strage dei migranti a Crotone in cui hanno perso la vita oltre 40 persone: «Calabria in lutto»
CROTONE – «Un barcone che trasportava migranti si è spezzato, a causa del mare in tempesta, davanti alle coste calabresi di Steccato di Cutro, a una trentina di chilometri da Crotone. Decine e decine di morti annegati, tra di loro anche bambini, tanti i dispersi. La Calabria è in lutto per questa immane tragedia. La Giunta regionale esprime sincero cordoglio per le vittime di questo naufragio. Ringrazio coloro che si stanno adoperando per tentare di trovare dei superstiti e per assistere i sopravvissuti, condotti nei vicini presidi ospedalieri e nel Cara di Isola di Capo Rizzuto».
Lo afferma in una nota Roberto Occhiuto, presidente della Regione Calabria, che aggiunge: «In queste ore sono in campo i Carabinieri, la Polizia, la Guardia di finanza, la Guardia costiera, i Vigili del fuoco, la Croce Rossa, la Capitaneria di porto, la Protezione Civile. In Calabria nel 2022 sono arrivati circa 18mila immigrati clandestini, la stragrande maggioranza dei quali a Roccella Jonica, un Comune in provincia di Reggio Calabria diventato ormai punto di approdo delle rotte illegali dei mercanti di esseri umani».
E ancora: «I calabresi – un popolo che ha conosciuto il dramma dell’emigrazione – hanno accolto questi migranti, senza alzare polveroni e senza causare tensioni, ma la situazione sta davvero diventando ingestibile. Cosa ha fatto l’Unione europea in tutti questi anni? Dov’è l’Europa che dovrebbe garantire sicurezza e legalità? Che fine hanno fatto le operazioni di dialogo con i Paesi d’origine dei migranti? Tutte domande che, purtroppo, ad oggi non hanno alcuna risposta. E chi sta nei territori, a stretto contatto con la realtà di tutti i giorni, è costretto a gestire le emergenze e a piangere i morti», conclude.
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