Il tribunale di Avellino
1 minuto per la letturaGenitori di una ragazza condannati dal gup di Avellino per averla segregata in casa, la figlia costretta a vivere legata ad una catena
AVELLINO – Il gup di Avellino li ha condannati rispettivamente a 14 e 12 anni di reclusione. Si tratta dei genitori di una ragazza ventunenne tenuta segregata in casa per anni ad Aiello del Sabato, in provincia di Avellino.
La sentenza emessa dal giudice dell’udienza preliminare del tribunale di Avellino, Francesca Spella, ha inflitto la condanna più pesante alla 47enne madre della giovane. Al padre, ritenuto parzialmente incapace di intendere e di volere, il gup ha inflitto due anni in meno.
I due erano accusati di maltrattamenti in famiglia, sequestro di persona e lesioni personali aggravate. Il giudizio è stato celebrato con il rito abbreviato su richiesta del difensore degli imputati. Circostanza questa che ha permesso agli imputati di accedere alla riduzione fino ad un terzo della pena.
FIGLIA SEGREGATA IN CASA, GENITORI CONDANNATI AL CARCERE
Il pubblico ministero aveva chiesto la condanna a sedici anni per la madre e a 14 anni per il padre. Il gup, quindi, ha leggermente ridotto le condanne mantenendo, però, lo stesso grado di responsabilità in capo ai due genitori.
La vicenda risale al 23 aprile dello scorso anno quando i carabinieri, su richiesta della sorella della vittima, intervennero all’interno dell’abitazione scoprendo le condizioni in cui la giovane veniva costretta a vivere.
Le indagini successive accertarono che la 21enne veniva tenuta legata in casa con una catena e, oltre a subire maltrattamenti e vessazioni di ogni genere, da anni le veniva impedito di uscire di casa.
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