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Continuano a salire le vittime del terremoto in Turchia e Siria che ha stravolto l’intera regione radendo al suolo intere città
ROMA – In Turchia e Siria continua la corsa contro il tempo dopo il terremoto che ha distrutto interi edifici, fatto crollare palazzi e lasciato tantissime persone sotto le macerie. Molti i salvataggi, diverse le storie di bambini estratti vivi ma anche un bilancio delle vittime che con il passare delle ore diventa sempre più drammatico: si contano ora oltre 8.700 morti ma i numeri sono ancora provvisori.
In Turchia le vittime sono 6.234, secondo quanto riferito dall’agenzia turca Anadolu, che cita l’autorità per la gestione delle emrgenze del paese (Afad). I feriti causati dai terremoti nella provincia di Kahramanmaras sono 37.011. Per il vicepresidente turco Fuat Oktay, citato da Anadolu, nel paese sono crollati 5.775 edifici mentre più di 8 mila persone sono state messe in salvo.
TERREMOTO, ALLE VITTIME IN TURCHIA SI AGGIUNGONO I MORTI IN SIRIA
Alle vittime in Turchia si aggiungono coloro che hanno perso la vita in Siria. In base a quanto riporta Sky News, nell’area del paese controllata dal governo, ci sarebbero 1.250 vittime mentre più di 1.280 persone sarebbero morte nelle aree della Siria controllate dall’opposizione. Le vittime totali del terremoto in Siria e Turchia, quindi, sono oltre 8.700.
I soccorritori scavano ancora tra le macerie. Il presidente turco, Recep Tayyip Erdogan, ha dichiarato lo stato di emergenza per tre mesi nelle dieci province colpite dal sisma.
Intanto dal mondo sono arrivati gli aiuti per le zone colpite dal terremoto. La squadra di soccorritori italiani è già al lavoro in Turchia.
GLI AIUTI IN PARTENZA DALL’ITALIA
Dall’Italia sono partiti vigili del fuoco, personale sanitario e della Protezione civile, oltre a equipaggiamenti e attrezzature speciali. Sarà anche inviato un ospedale da campo.
«La squadra di soccorritori ed esperti italiani – ha spiegato ieri in una nota il Dipartimento della Protezione Civile – si affianca alle ulteriori 26 squadre europee impegnate nelle attività di ricerca, soccorso e assistenza medica provenienti da 19 Paesi dell’Unione, per un totale di 1.150 soccorritori».
Nella notte il gruppo di cinofili e operatori Usar dei Vigili del fuoco italiani hanno lavorato ad Antiochia per «le ricerche sotto le macerie di dispersi dopo il crollo di una palazzina di 5 piani», scrivono i Vigili del fuoco in un tweet.
La Farnesina, intanto, sta ancora cercando di contattare l’unico italiano non ancora rintracciato tra i connazionali presenti sul luogo del terremoto.
In collaborazione con Italpress
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