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Una tac

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VIBO VALENTIA – Gravi disagi vengono segnalati all’ospedale Jazzolino dove entrambe le apparecchiature per la tac sono fuori uso ormai da una settimana. Intuibili pertanto le difficoltà per i medici e, soprattutto, i problemi per i pazienti costretti a trasferte negli altri due nosocomi della provincia, a bordo di ambulanze che così vengono, giocoforza, sottratte al loro compito d’istituto, e cioè gli interventi di emergenza.

Una situazione dunque abbastanza difficile che ieri si è aggravata ulteriormente. Sì, perché se fino all’altro ieri si sopperiva in qualche modo utilizzando le altre due tac disponibili a Tropea e Serra, ieri anche quest’ultima ha dato forfait cosicché attualmente in tutta l’Asp ne funziona solo una. E così da Vibo è un continuo via vai di ambulanze del Suem 118, che in tal modo, come ha sarcasticamente commentato un operatore, appare sempre più come un servizio taxi.

E l’Asp cosa fa? Sentiamo il commissario straordinario Giuseppe Giuliano: «Purtroppo queste apparecchiature si sono rotte tutte contemporaneamente. Il fatto è che all’epoca esse furono acquistate con la formula del service e così ad occuparsi della manutenzione e della riparazione dev’essere la stessa ditta fornitrice. In altri termini, se anche l’Asp volesse provvedere da sé a ripararle dovrebbe chiamare sempre questa ditta». Ma almeno è stata sollecitata? «Certamente. Difatti gli addetti sono venuti ma hanno dovuto constatare che di una è andata fuori uso la una scheda elettronica che allo stato pare sia difficile reperire, mentre dell’altra si è rotto il tubo principale, per riparare il quale occorrono almeno 80 mila euro. Noi continuiamo a sollecitare, applichiamo le penali previste per i ritardi (ad oggi sono 1200 euro) ma finora senza esito».

Questa dunque la situazione, che non promette nulla di buono. Sarebbe allora il caso di pensare, in futuro, ad una diversa formula di acquisto di tali apparecchiature. O no?

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