Una veduta dall’altro de sito dell'ex Italcementi di Vibo Marina
2 minuti per la letturaL’EX-cementificio di Vibo Marina abbandonata al suo triste destino. Sono passati ormai oltre dieci anni da quando la fabbrica, ubicata nella popolosa frazione portuale, chiudeva mestamente i battenti ponendo così fine alla produzione di calcestruzzo. Dopo oltre 70 anni di onorato servizio, con la fine delle attività, al tempo vennero licenziate le ultime maestranze ancora operative.
Nelle scorse settimane, a prendere la parola sono stati diversi rappresentanti del mondo politico, sindacale e dell’associazionismo vibonese. Tra questi anche il capogruppo e consigliere comunale del Partito democratico Stefano Soriano che ieri è tornato sull’argomento utilizzando il proprio profilo social e postando un video direttamente dall’esterno dell’infrastruttura industriale: «A distanza di oltre dieci anni dalla sua chiusura – afferma Soriano nella diretta Fb – la ex-cementificio di Vibo Marina versa ormai in condizioni di totale abbandono. L’azienda proprietaria del terreno, dopo aver smontato e trasferito tutto ciò che poteva essere riutilizzato in altri complessi industriali in suo possesso, ha solo chiuso i cancelli senza nemmeno provvedere ad un’eventuale bonifica del sito».
L’intervento dell’esponente dem avviene in concomitanza con la recente risposta avuta dal collega di partito e consigliere regionale Mammoliti, da parte della Regione Calabria ed, in particolare, dal competente assessorato allo Sviluppo economico, guidato dal vibonese Rosario Varì.
Difatti, in un recente comunicato diramato dagli uffici amministrativi regionali, si è affermato che presto verrà convocato un tavolo tecnico-istituzionale, con la partecipazione di tutti i soggetti coinvolti, per verificare le possibili strategie attuabili per il recupero produttivo del sito.
Inoltre, da quanto scritto nella nota, tale tavolo tecnico avrà in prima battuta come interlocutore il Comune di Vibo, e di seguito il Commissario della Zes, i vari dipartimenti regionali dell’Arpacal e le imprese; solo in secondo momento, riferiva sempre il comunicato ufficiale della Regione, potranno entrare in scena anche i diversi attori a livello nazionale quali Ministero delle Imprese e Invitalia, i quali, comunque, giocheranno un ruolo di primo piano nel rilancio delle aree industriali da riattivare.
Invece, per quanto riguarda lo sviluppo dell’attività d’impresa, la Regione Calabria potrà disporre delle risorse del piano regionale 21/27 che prevede una serie di misure volte a sostenere la competitività delle imprese sul territorio e la cui dotazione è pari a mezzo miliardo di euro.
Tornando all’intervento del consigliere del partito democratico, Soriano non ha mancato di inviare qualche sonora “stoccata” alla politica locale, ed in particolare a tutte le amministrazioni comunali di centrodestra succedutesi dal 2012 ad oggi: «La classe politica regionale, ma soprattutto quella vibonese che ha amministrato negli ultimi dieci anni, dovrebbe comprendere che è giunto il momento di dare un futuro a questa realtà. È finito il tempo delle promosse elettorali e dei sogni irrealizzabili, ma, al contrario, è l’ora dei fatti da presentare ai cittadini».
Soriano si dice, infine, convinto che proprio il dibattito che si sta sviluppando attorno alla ex Italcementi è «molto importante e potrebbe favorire un concreto sviluppo soltanto se i diversi attori, Comune e Proprietà in primis, riusciranno a condividere nuovi progetti dopo oltre dieci anni di immobilismo».
COPYRIGHT
Il Quotidiano del Sud © - RIPRODUZIONE RISERVATA