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REGGIO CALABRIA – E’ durato sette ore l’interrogatorio di garanzia cui è stato sottoposto don Antonello Tropea, il sacerdote di 44 anni arrestato nei giorni scorsi dalla squadra mobile di Reggio Calabria per prostituzione minorile, sostituzione di persona, detenzione di materiale pedopornografico ed adescamento di minorenni.
Sull’esito dell’interrogatorio vige il massimo riserbo. Il sacerdote, assistito dagli avvocati Andrea e Giuseppe Alvaro, ha risposto a tutte le domande del gip e del pm. Il prete, parroco in una frazione di Oppido Mamertina, comune della piana di Gioia Tauro, è accusato di avere dato 20 euro ad un minorenne per avere un rapporto sessuale consumato in auto, di avere posseduto video amatoriali di rapporti omosessuali anche con persone adulte e di avere tenuto diversi contatti in chat alla ricerca di incontri.
LE INDAGINI: IL VESCOVO SAPEVA TUTTO
Le indagini sono iniziate nel marzo scorso quando gli agenti hanno sorpreso casualmente il sacerdote a bordo della sua auto in compagnia di un minorenne con il quale aveva consumato un rapporto sessuale pagando venti euro. Il ragazzo è stato sentito dagli investigatori della Squadra mobile e dai magistrati della Procura della Repubblica di Reggio Calabria ed ha raccontato una serie di particolari che hanno fatto partire l’inchiesta.
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