Il vescovo di Mileto-Nicotera-Tropea, Attilio Nostro
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MILETO (VIBO VALENTIA) – La diocesi di Mileto-Nicotera-Tropea, guidata dal vescovo Attilio Nostro, si prepara alla nuova fase del Sinodo 2021-2023 in vista della fase conclusiva che culminerà nel Giubileo del 2025. E per preparare al meglio la comunità il vescovo ha deciso di scrivere una lettera ai fedeli.
«In questo momento storico – scrive il presule – la Chiesa è chiamata da Papa Francesco a vivere un tempo di riflessione e condivisione, per valorizzare la sua risorsa più importante: la sinodalità. Negli ultimi due Convegni ecclesiali nazionali, quello di Verona del 2006 e quello di Firenze del 2015 si è andato via via concretizzando sempre più chiaramente il desiderio di conformare la prassi ecclesiale all’identità più radicale della Chiesa: la comunione, la koinonìa che parte dalla Trinità stessa, che è mistero di comunione».
Il pastore della diocesi ricorda come «la Chiesa, infatti, è un solo corpo, formato però da diverse membra e ciascuna di esse è chiamata da Dio a dare il proprio contributo per la crescita di tutta la Chiesa, per l’avvento del Regno di Dio nella sua pienezza. In tutti i figli di Dio è presente lo Spirito Santo che è stato donato col battesimo: tutti noi perciò siamo chiamati a percorrere la stessa strada di Cristo Gesù».
Ciò comporta che «la messa in atto di una Chiesa sinodale è presupposto indispensabile per un nuovo slancio missionario che coinvolga l’intero Popolo di Dio».
LA DIOCESI DI MILETO E IL SINODO 2021-2023, LA FASE ATTUALE
Andando alla fase operativa, la prima parte del Sinodo va dal 2021 al 2023, «Questo è un biennio – spiega il vescovo Attilio Nostro – dedicato all’ascolto. La nostra Diocesi ha la fortuna di aver già celebrato un Sinodo Diocesano, conclusosi nell’anno 2020 e che, di fatto, costituisce un punto di partenza per le fasi successive. Una sintesi del lavoro già svolto verrà elaborata da una piccola équipe per dare conto del percorso sinodale fatto nelle parrocchie e nei gruppi operanti nel territorio diocesano».
Per quanto riguarda la fase attuale, «nel secondo anno (che è la tappa attuale) la consultazione del Popolo di Dio si concentrerà su alcuni temi denominati “I Cantieri di Betania” e il lavoro vedrà una doppia declinazione:
- Ogni comunità parrocchiale si attiverà per compiere un cammino inclusivo e accogliente che sappia ascoltare tutti in un clima di umile rispetto reciproco e di ascolto sapiente, anche e soprattutto dei piccoli, degli ultimi e dei lontani.
- Il Vescovo si attiverà in prima persona per porsi in ascolto delle varie realtà presenti sul territorio: mondo della scuola, associazioni sportive, lavorative, imprenditoriali, forze dell’ordine, amministratori della P.A. e Terzo Settore.
«Questa fase – prosegue – si basa soprattutto sulla collaborazione e sulla preghiera dei fedeli laici che sono chiamati a vario titolo ad ascoltare ed accogliere ciò che lo Spirito susciterà nella condivisione dei vari gruppi di ascolto. Vi invito a vivere questi incontri con la massima cura e con lo stesso cuore paterno e accogliente del Padre misericordioso che non giudica, ma accoglie regalando l’abbraccio e il vestito bello, amando senza misura. Ciascuno sia invitato a dare il proprio contributo, sapendo che nessuno è così povero da non poter aiutare con una parola o con un gesto il bisognoso che invoca».
LA DIOCESI DI MILETO E IL SINODO 2021-2023, LA TERZA FASE
La tappa successiva del sinodo diocesano va dal 2023 al 2024 (Fase Sapienziale)
«La fase sapienziale – spiega il vescovo – è rappresentata da un anno in cui le comunità, insieme ai loro pastori, s’impegneranno in una lettura spirituale delle narrazioni emerse nel biennio precedente, cercando di discernere “ciò che lo Spirito dice alle Chiese” attraverso il senso di fede del Popolo di Dio. In questo esercizio saranno coinvolte le Commissioni Episcopali e gli Uffici pastorali della CEI, le Istituzioni teologiche e culturali».
LA FASE FINALE E LE CONCLUSIONI
«La terza e ultima tappa (Fase Profetica) ha come orizzonte il Giubileo del 2025. La speranza – precisa ancora il presule di Mileto – è di poter realizzare una grande assemblea nazionale che sarà chiamata a presentare alcune scelte coraggiose, profetiche, per un annuncio più snello, cioè libero, evangelico e umile, come chiesto ripetutamente da papa Francesco».
Una volta conclusa l’assemblea nazionale del 2025 «che segnerà l’approdo del movimento nazionale, il testo finale giungerà nelle diocesi. E così prenderà il via l’attuazione del percorso sinodale nelle Chiese locali che saranno chiamate a recepire i frutti di cinque anni di cammino condiviso».
Nella sua missiva al «popolo della diocesi di Mileto-Nicotera-Tropea» il vescovo Attilio Nostro ha evidenziato come «per un vescovo non possa esserci un’occasione migliore di questa per percorrere con la propria Diocesi questo pellegrinaggio terreno che è anticipazione della liturgia celeste! Spero e prego con tutto il cuore che non solo i credenti ma anche ogni persona di buona volontà possa cogliere questa occasione di grazia per provare a dare una bella svolta alla Chiesa perché possa risplendere in essa il suo volto di Madre e Maestra. Amare la Chiesa significa dare sé stessi per Lei, perché possa comparire davanti al suo Signore sempre più bella e gloriosa, Madre di una moltitudine immensa di figli amati! Allora faccio appello al vostro generoso entusiasmo per poter sperimentare che servire la Chiesa è amare Dio, è amare i nostri fratelli che Lui ci ha dato».
GLI APPUNTAMENTI SINODALI NELLA DIOCESI DI MILETO-NICOTERA-TROPEA
Il vescovo ha, quindi, annunciato «la nostra Assemblea Diocesana nella Cattedrale, Domenica 29 gennaio alle 16.00, a Mileto», appuntamento che segnerà l’avvio del percorso sinodale nella diocesi.
«La Vergine Maria – conclude Nostro – viene spesso descritta nelle icone come l’Odigitria, colei che mostra la hodós, la via che è il Cristo: è lei che, come Madre degli Apostoli “radunava i discepoli per invocare lo Spirito Santo (cfr. At 1,14), e così ha reso possibile l’esplosione missionaria che avvenne a Pentecoste”. La Madre di Dio e della Chiesa accompagni il pellegrinaggio sinodale del Popolo di Dio, mostrandoci continuamente la strada con il suo atteggiamento materno e orante, comunicandoci la sua forza e la sua tenerezza di Madre in questa fase nuova dell’evangelizzazione a cui la Chiesa, Sposa di Cristo, è chiamata dallo Spirito».
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