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L'ex capo dei vigili di Matera, Franco Pepe

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La Cassazione dice no al ricorso e conferma la condanna per corruzione a carico dell’ex capo dei vigili urbani di Matera, Franco Pepe

LA Corte di Cassazione ha bocciato anche il secondo ricorso straordinario presentato dall’ex comandante dei vigili urbani di Matera, Franco Pepe, contro la condanna a 2 anni e 4 mesi di reclusione per corruzione rimediata diventata definitiva a gennaio del 2021.

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I magistrati di piazza Cavour hanno giudicato inammissibili, in particolare, le doglianze su un presunto «errore di fatto» compiuto dalla stessa Cassazione decidendo sul suo primo ricorso straordinario a proposito degli aggiustamenti di un bando di gara per la fornitura di tre auto al Comune a favore della concessionaria Maffei, di Matera. Aggiustamento per cui l’imprenditore avrebbe ricompensato Pepe immatricolando a suo nome una Fiat 500, poi finita in uso alla moglie di Pepe. Auto per cui in seguito sarebbe stata emessa una fattura di vendita da Maffei. Fattura «che il Pepe non onorava restituendo il mezzo nel febbraio dell’anno successivo e senza pagare nulla per l’uso, consentito sino a quel momento».

Durante il processo Pepe aveva rinunciato alla prescrizione, che ha invece estinto le accuse nei confronti del suo presunto corruttore.

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In seguito, però, lo stesso ex comandante dei vigili aveva revocato quell’atto di rinuncia, ma la Cassazione aveva dichiarato la revoca inefficace in quanto arrivata oltre tempo massimo.

«La rinuncia alla prescrizione è revocabile a condizione che la dichiarazione esprimente tale volontà non abbia già prodotto i suoi effetti». Questa la lezione dei giudici di Trastevere nelle motivazioni della loro decisione sul primo ricorso straordinario.

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