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POTENZA – «Attrarre capitale umano in una logica che superi sia la visione del mordi e fuggi turistico, sia quella ormai impossibile del viaggio “culturale” lungo; luoghi nei quali, cioè, si tenda a confluire, anche solo per tempi limitati, ma intensi, per contribuire allo sviluppo di un grande progetto innovativo e moderno». Lo scrive Mauro Fiorentino ne “La Questione Meridionale dell’Università – 5000 lire io, 5000 lire Patrizia e nu milione e due tu” (Editoriale Scientifica – Napoli, prefazione di Adriano Giannola). Il saggio sarà presentato oggi a Napoli (ore 16, Via San Biagio dei Librai 39, Palazzo Marigliano) e mercoledì 9 dicembre a Roma (ore 15, Cnr, Piazzale Aldo Moro 7, Aula Giacomello).
Membro del comitato promotore per la candidatura di Matera a capitale europea della cultura 2019, Fiorentino affronta il tema 2019 da un’ottica originale e attualissima tanto più rispetto al dibattito sul cosiddetto “eventificio” che potrebbe avere nel concertone di San Silvestro trasmesso da Raiuno una prima dimostrazione plastica. Anche i ritardi infrastrutturali -di Matera in particolare ma del Sud in generale – vengono letti con una lente diversa: «Un potenziale che per esprimersi non richiede neanche che sia superato appieno il gap infrastrutturale che separa il Sud dal resto del Paese – si legge nel decimo capitolo sui “Modelli alternativi” –. Perché i patrimoni culturali si prestano a essere fruiti con dinamiche lente, che non richiedono necessariamente la possibilità di essere facilmente raggiunti nell’arco di pochissime ore dai luoghi di snodo territoriale».
Da intellettuale eclettico – è tra le altre cose presidente del Conservatorio di musica “C. Gesualdo da Venosa” di Potenza – Fiorentino rende la materia ancora più interessante shakerando le tabelle al cinema – Gianni Amelio (“La stella che non c’è”, 2006) ed Emanuele Crialese (“Nuovomondo”, 2006) oltre che “Scusate il ritardo” di Troisi (1983) –, la napoletanità di Ermanno Rea con le teorie politiche di Francesco Giavazzi e di Roberto Perotti o con “L’inferno” con cui Giorgio Bocca descrisse esattamente quarant’anni fa il “Profondo sud, male oscuro”, le analisi di Gianfranco Viesti e i numeri forniti da studi nazionali ed esteri.
Un’ultima segnalazione per le due interessantissime pagine (203-204) dedicate all’Unibas – cui viene riconosciuto un ruolo primario proprio in ottica vittoria di Matera 2019 – come «caso di evidente sottofinanziamento». Leggere per credere.
e.furia@luedi.it
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