X
<
>

Roberto Occhiuto e Roberto Calderoli

Share
3 minuti per la lettura

La visita in Calabria del ministro Roberto Calderoli innesca la polemica con le opposizioni che attaccano la “sua” autonomia differenziata

IL Pd calabrese parla di secessione mascherata, Anna Laura Orrico (M5S) protesta per il blitz che il ministro Calderoli sarebbe pronto a consumare, portando il nuovo disegno di legge sull’autonomia differenziata in Consiglio dei ministri già a gennaio. E non si fida di Calderoli neanche la vicecapogruppo dei grillini alla Camera, Vittoria Baldino.

Insomma, all’indomani della visita del ministro per gli Affari regionali in Calabria il coro di proteste delle forze di minoranza – e dei loro rappresentanti calabresi – non si è fatto attendere. Con critiche all’indirizzo di Calderoli, ma pure di Occhiuto, ‘accusato’ di fare da sponda al progetto del leghista. «Il ministro Roberto Calderoli viene in Calabria a fare propaganda al suo progetto di autonomia differenziata che vuole affossare il Sud. Imbarazzante che il presidente Roberto Occhiuto glielo consenta offrendogli la location per lo spot e arrivando addirittura ad ipotizzare potenzialità di sviluppo da un decreto che presenta profili di incostituzionalità, è iniquo, ingiusto e ha già trovato la ferma opposizione delle altre Regioni meridionali», si legge in una nota del Pd calabrese.

LA VISITA DI CALDEROLI IN CALABRIA INFIAMMA LE OPPOSIZIONI

«Su un tema così nevralgico per il futuro del Paese – proseguono i dem – non si può procedere a colpi di slogan, né tantomeno con forzature e strappi e senza nessun tipo di concertazione. Ad esempio con la legge finanziaria appena approvata, pessima e che si è completamente dimenticata del Mezzogiorno, è stata delegata a un’apposita Commissione la definizione dei Lep sottraendo il governo al confronto con la Conferenza Stato-Regioni e con il Parlamento. Chiaro segno di una decisa e immotivata accelerazione per arrivare a marce forzate all’autonomia che pretendono la Lega e la destra. Questo ddl – conclude il Pd Calabria – non può passare e troverà la ferma opposizione del partito democratico, a tutti i livelli, che farà di tutto per bloccare una norma che di fatto vuol fare arrivare in modo subdolo a quella secessione che è un vecchio pallino della Lega fin dalla sua fondazione».

IL NODO DEI LIVELLI ESSENZIALI DELLE PRESTAZIONI

Il Pd fa riferimento ai commi 791-805 dell’articolo 1 della legge di Bilancio, che disciplinano una parte del percorso verso l’autonomia. Quella più delicata, che riguarda appunto la definizione dei Livelli essenziali delle prestazioni «concernenti i diritti civili e sociali che devono essere garantiti in tutto il territorio nazionale».

La legge di Bilancio ha istituito una Cabina di regia a cui partecipano la presidente del Consiglio, i ministri interessati, i presidenti della Conferenza delle regioni, dell’Upi e dell’Anci. Il budget è di 500mila euro all’anno dal 2023 al 2025 (cui si sommano, per il 2023, 1 milione di euro e poco più per la segreteria tecnica e 585mila euro per il reclutamento di altro personale per la Ragioneria). Il mandato è quello di completare una ricognizione della normativa e della spesa storica e di determinare i Lep entro sei mesi dall’approvazione della manovra (dunque entro giugno). Nei sei mesi successivi la Cabina di regia predispone uno o più schemi decreto del presidente del Consiglio dei ministri con cui sono determinati Lep e costi. Se non si rispettano le scadenze, subentra un commissario.

«I LEP SONO E RESTANO LETTERA MORTA»

«I Lep, che si promette di determinare, senza lo stanziamento dei fondi sono e restano lettera morta – sottolinea Baldino – II disegno autonomista della Lega in tal senso, come rilevato dalla stampa e dalla società civile, non offre nessuna garanzia (la nuova bozza Calderoli, ndr). Tutto si rimanda ad un’eventuale legge di bilancio. L’ultima della quale ci ha insegnato che questo governo è pronto a penalizzare i più deboli in nome dei più forti».

«Il presidente Occhiuto – fa eco Orrico – dice dell’autonomia che si tratta di una “opportunità” se abbinata ai Lep ed alla perequazione. Chissà però se Occhiuto ha letto il ddl Calderoli, anticipato dalla stampa, dove di concreto c’è solo l’autonomia differenziata, mentre i Lep arriveranno con tutta calma ed il Fondo perequativo (che dovrebbe mitigare le diseguaglianze tra Regioni) proprio non c’è».

Share
Francesco Ridolfi

COPYRIGHT
Il Quotidiano del Sud © - RIPRODUZIONE RISERVATA

Share
Share
EDICOLA DIGITALE