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Si saprà entro fine gennaio se la ‘pista messicanà potrà far luce o meno sulla storia di Angela Celentano, la ragazza che all’età di tre anni scomparve durante una gita con i genitori sul Monte Faito, in provincia di Napoli.
Era il 10 agosto 1996 e da allora, nonostante innumerevoli segnalazioni, di Angela non si è saputo più nulla. Nulla fino al 25 maggio 2010 quando dal Messico arrivò una mail di una ragazza che diceva di essere Angela. Da allora le indagini in Messico sono state particolarmente difficili. Ma il caso resta aperto. É stato ribadito anche oggi nel corso di un incontro alla procura di Torre Annunziata con i genitori di Angela.
«Il fatto che dopo tutti questi anni la procura di Torre Annunziata, nonostante le mille difficoltà, non abbia deciso di archiviare il caso – ha detto il legale della famiglia Celentano, Luigi Ferrandino – vuol dire che qualcosa c’è e, quindi, noi continuiamo ad essere fiduciosi».
L’ennesima svolta sulla pista messicana, dopo non pochi stop e paletti messi dalle autorità messicane come denunciato più volte dalla famiglia Celentano, c’è stata dopo la ‘missionè del ministro della Giustizia, Andrea Orlando, che si è recato nei mesi scorsi in Messico con il procuratore nazionale Antimafia, Franco Roberti, per rafforzare la collaborazione tra i due paesi. Un incontro nel corso del quale la Procuradora general del Messico Arely Gomez Gonzales ha garantito «un nuovo e diverso impegno da parte del Messico».
«Parole che ci sono state ribadite anche oggi nel corso dell’incontro avuto in Procura dove siamo stati convocati – spiega l’avvocato Ferrandino – non ci sarà una nuova missione di investigatori italiani in Messico. Le indagini nei prossimi mesi saranno condotte dalle autorità messicane seppur con la supervisione dell’Italia». «Catello e Maria, i genitori di Angela, sono fiduciosi. Di sicuro tra pochi mesi, come ci hanno detto in Procura, verosimilmente per fine gennaio, sapremo se dietro questa pista c’è qualcosa o è un ennesimo buco nell’acqua – conclude il legale – Tutto noi continueremo sempre a sperare convinti che prima o poi Angela la ritroveremo».
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