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MATERA – A un anno dalla proclamazione a Capitale della cultura europea, Matera pensa a un tavolo di lavoro per discutere della situazione attuale e quella che verrà.

Le priorità e le necessità da acquisire per rafforzare il percorso e la ricettività dei turisti in arrivo sono stati al centro di un confronto promosso dagli albergatori materani nel corso della serata di ieri.

«Dobbiamo guardare oltre il 2019, dobbiamo gestire l’immagine che ci stiamo costruendo, è questa la vera sfida», spiega il vicesindaco Giovanni Schiuma questi sono gli obiettivi principali.

Ma per fare questo occorrono diverse mosse e tappe che il vicesindaco ha così elencato: prima di tutto non bisogna perdere l’opportunità dei fondi FSC, la necessità di uscire dal patto di stabilità per poter realizzare alcune opere, l’importanza strategica del campus universitario «l’amministrazione precedente non aveva mai fatto visita alla struttura, noi ci auguriamo di avere le chiavi in mano entro la fine del 2016»; la necessità di completare la  Bradanica, la statale, il raddoppiamento della rete delle FAL e un collegamento alla valle d’Itria.

Ma lo sguardo deve essere sempre un passo oltre al 2019; un passo più lungo della gamba?

No, un passo che che permetta di poter realizzare quanto promesso con i contenuti del dossier, ma che funga da «testa d’ariete per Matera per permettere investimenti a lungo termine», ha specificato Paolo Verri, direttore della Fondazione Basilicata – Matera 2019.

Con Matera Capitale della cultura europea 2019, secondo Verri, ci sono quattro obiettivi: l’individuazione delle competenze sulle infrastrutture regionali, sulle infrastrutture della città, il lavoro della Fondazione nella realizzazione del dossier e infine i soggetti privati che possano metter in campo i propri investimenti.

E proprio sui privati, e in modo particolare sull’imprenditoria materana è voluto intervenire anche Gianpiero Perri, direttore generale Apt Basilicata, perché il salto di qualità di Matera dipende da «un lavoro interno, un lavoro dell’impresa materana perché c’è bisogno prima di tutto di strutture ricettive e anche un controllo sulle strutture extralberghiere presenti; un lavoro che quindi non può fare un solo attore (l’amministrazione comunale), bensì un sistema che comprende anche la Basilicata».

Ma come gestire gli enormi flussi turisti? Ci sarà bisogno di una governance che si occupi di un piano marketing per il turismo? Questi sono i dubbi di Federalberghi Matera e Schiuma risponde: «L’amministrazione crede che si debba lavorare come in una partita di calcio, in una squadra ma ognuno con i propri ruoli: Regione, Fondazione e Comune.

Come amministrazione ci auguriamo soprattutto che vengano realizzate la qualificazione dei contenitori culturali quali il Kennedy, Duni, Comunale e la realizzazione di infrastrutture per i parcheggi». 

Matera 2019 è vicina e lontana allo stesso tempo, ma non è sintomo né di successi né di risultati ancora, occorre lavorare oggi tutti insieme per un domani prosperoso, ci auguriamo.

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