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Persone che hanno perso il lavoro, piccoli commercianti o artigiani che hanno dovuto chiudere, cittadini impiegati nel sommerso che non godono di particolari sussidi o aiuti pubblici e non hanno risparmi accantonati, come pure molti lavoratori a tempo determinato o con attività colpite dalle misure contro la pandemia e dal caro bollette. Quest’anno ci sono anche loro fra i quasi 800mila pugliesi che per Natale sono costretti a chiedere aiuto per mangiare, facendo ricorso alle mense per i poveri o ai pacchi alimentari.
I dati, elaborati da Istat, sono stati messi in luce da Coldiretti Puglia in occasione della conferenza stampa di fine anno organizzata per tracciare il bilancio del 2022. La Puglia supera la media italiana con il 27,5% dell’incidenza di povertà relativa, il dato peggiore su scala nazionale, arrivando a quasi 800mila persone in povertà relativa, quando nel 2020 erano 470mila.
La maggior parte di chi chiede aiuto riceve pacchi alimentari, che rispondono maggiormente alle aspettative dei nuovi poveri che, per vergogna, prediligono questa forma di sostegno piuttosto che il consumo di pasti gratuiti nelle strutture caritatevoli, fa sapere Coldiretti.
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