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La Cassazione ha annullato l’ordinanza di arresto a carico dell’ex sindaco di Cosoleto Antonino Gioffré coinvolto nell’operazione Propaggine
REGGIO CALABRIA – La Corte di Cassazione ha annullato con rinvio l’ordinanza di custodia cautelare emessa lo scorso maggio, nell’ambito dell’operazione Propaggine dal gip Angela Mennella nei confronti dell’ex sindaco di Cosoleto Antonino Gioffré. La Direzione distrettuale antimafia di Reggio Calabria ha accusato il già primo cittadino di scambio elettorale politico-mafioso.
Nell’ambito dell’operazione Propaggine, la Direzione Investigativa Antimafia ha eseguito un’ordinanza, emessa dal Gip del Tribunale di Roma su richiesta della Procura della Repubblica di Roma che disponeva misure cautelari nei confronti complessivamente di 43 persone. Nell’ambito di questa inchiesta il filone calabrese ha visto convolte 29 persone finite in carcere e 5 ai domiciliari.
A dare la notizia della decisione della Cassazione, con un comunicato stampa, sono gli avvocati dell’ex sindaco, Fortunato Schiava e Carlo Morace, che esprimono la loro «soddisfazione per la decisione della sesta sezione della Suprema Corte».
OPERAZIONE PROPAGGINE, LE ACCUSE A CARICO DELL’EX SINDACO DI COSOLETO
Come detto, gli agenti della Dia avevano arrestato l’ex sindaco Gioffré nell’ambito dell’inchiesta “Propaggine” condotta contro la cosca Alvaro-Penna che ha portato, a novembre, allo scioglimento del Comune di Cosoleto per infiltrazioni mafiose.
A Cosoleto, infatti, secondo i magistrati «le elezioni amministrative del giugno 2018 sono state – asseriscono gli inquirenti – pesantemente condizionate». Un condizionamento che sarebbe frutto dell’attività posta in essere «dalla cosca Alvaro in accordo con il sindaco uscente Antonino Gioffré, poi nuovamente candidato ed eletto».
Gli avvocati Schiava e Morace hanno contestato l’impianto accusatorio sostenendo che «la decisione della Cassazione rimette in discussione la gravità indiziaria e la configurabilità del reato ascritto a Gioffré, temi sui quali il Tribunale del Riesame di Reggio Calabria dovrà nuovamente pronunciarsi alla luce delle censure della Suprema Corte e dei rilievi difensivi».
In attesa della nuova decisione della Riesame, l’ex sindaco resterà agli arresti domiciliari.
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