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REGGIO CALABRIA – La Dia di Reggio Calabria ha confiscato beni per un milione e 140 mila euro a un imprenditore reggino, Edoardo Mangiola, 35 anni, arrestato nel 2012 nell’ambito di un’inchiesta sulla cosca Libri della ‘ndrangheta.
La confisca è avvenuta in esecuzione di un provvedimento del Tribunale di Reggio su richiesta della Dda. Tra i beni confiscati ci sono i patrimoni aziendali di due imprese individuali, un appartamento, due automobili e vari rapporti finanziari.
Mangiola é stato arrestato dalla stessa Dia nel 2012 nell’ambito dell’operazione “Cosmos” ed è tuttora detenuto. I reati che gli vennero contestati in quell’occasione furono associazione mafiosa ed estorsione e illecita concorrenza con minaccia o violenza, reati questi ultimi aggravati dalle modalità mafiose.
L’operazione “Cosmos”, secondo quanto riferisce la Dia, ha fatto luce sulle infiltrazioni della cosca Libri nei lavori per la realizzazione del nuovo palazzo di giustizia di Reggio Calabria. La vicenda giudiziaria in cui è rimasto coinvolto Edoardo Mangiola si è conclusa il 3 novembre scorso con la condanna dell’imprenditore a 15 anni per il solo reato di partecipazione ad associazione mafiosa.
L’attività investigativa ha preso le mosse dall’approfondimento del profilo patrimoniale di Mangiola, ritenuto frutto di proventi di attività illecite e caratterizzato da un’evidente sproporzione rispetto ai redditi dichiarati dall’imprenditore e dal suo nucleo familiare.
Lo stesso Tribunale di Reggio Calabria ha disposto anche che a Mangiola sia applicata, per tre anni e sei mesi, la misura della sorveglianza speciale con obbligo di soggiorno.
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