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Fumata bianca dall’ennesimo “conclave” del Consiglio europeo straordinario sull’energia che si è svolto ieri a Bruxelles: i ministri dell’energia dei 27 Stati dell’Ue hanno approvato a maggioranza l’accordo: il price cap sul gas è stato fissato a 180 euro a KWh. La Germania e altri 23 Paesi hanno votato a favore, l’Ungheria ha votato contro, Olanda e Austria si sono astenuti. Un primo risultato intanto è stato ottenuto: il prezzo del gas in Europa scende a 106,7 euro per MWh. Sulla piattaforma Ttf di Amsterdam il future gennaio cede il 7,5%.
L’intesa è stata raggiunta sul compromesso proposto dalla Repubblica Ceca, che detiene la presidenza di turno della Ue: il “tetto” scatta solo se i prezzi del contratto front-month del mercato del gas ad Amsterdam Title Transfer Facility superano i 180 euro per MWh per tre giorni. Un tetto dunque al di sotto del limite di 275 euro a MWh proposto dalla Commissione Europea il mese scorso. Sulla base dell’intesa politica raggiunta al Consiglio Affari Energia il price cap entrerà in vigore il 15 febbraio prossimo. Secondo l’accordo l’Agenzia per la cooperazione tra i regolatori nazionali dell’energia (Acer) monitorerà costantemente i mercati e se rileva che si è verificato un evento di correzione del mercato, pubblicherà un “avviso di correzione del mercato” sul proprio sito web. Finchè il meccanismo è attivo, non saranno consentite transazioni relative ai futures sul gas naturale che rientrano nell’ambito di applicazione del “tetto” al di sopra di un cosiddetto “limite di offerta dinamica”.
Il “limite di offerta dinamica” è il prezzo di riferimento per il gas naturale liquefatto sui mercati globali (basato su un paniere internazionale di hub di transazione gnl) che, appunto, oltrepassi 35 euro a MWh. Se il prezzo di riferimento del gnl è inferiore a 143 euro, il limite di offerta dinamica rimarrà alla somma di 143 e 35 euro. Se il limite di offerta dinamica è inferiore a 180 euro a MWh per gli ultimi tre giorni lavorativi consecutivi, verrà automaticamente disattivato. Il limite di offerta dinamica sarà inoltre disattivato automaticamente, in qualsiasi momento, se un’emergenza regionale o dell’Unione è dichiarata dalla Commissione Europea secondo la regolamentazione sulla sicurezza dell’approvvigionamento, in particolare in una situazione in cui la fornitura di gas è insufficiente per soddisfare la domanda di gas (“razionamento”). In entrambi i casi sarà pubblicata una “nota di disattivazione” sul sito Internet.
La Commissione, l’Autorità europea degli strumenti finanziari e dei mercati (Esma) e l’Acer congiuntamente monitoreranno e riesamineranno costantemente il funzionamento del meccanismo di correzione del mercato dal giorno dell’entrata in vigore del regolamento, stabilito il 1° febbraio 2023. Gli Stati membri hanno convenuto che il meccanismo si applicherà ai contratti derivati un mese avanti, tre mesi avanti e un anno avanti. Questo si riferisce al tempo durante il quale il contratto può essere acquistato ad un certo prezzo prima che scada. Il massimale non si applicherà alle negoziazioni over-the-counter (i mercati decentralizzati in cui è possibile negoziare e acquistare strumenti finanziari al di fuori delle borse ufficiali), in cui i partecipanti negoziano direttamente tra due parti. Entro il 23 gennaio 2023, Esma e Acer pubblicheranno un rapporto sui dati preliminari relativo all’introduzione del meccanismo di correzione del mercato.
“E’ stato l’accordo più difficile da trovare. Una volta ancora abbiamo dimostrato che l’Ue è capace di arrivare ad un’intesa. Il negoziato non è stato facile, ma credo che siamo arrivati ad un compromesso equilibrato” tra un prezzo troppo elevato per cittadini ed imprese e “le salvaguardie necessarie” per le forniture. Così ieri Jozef Sikela, ministro dell’Industria della Repubblica Ceca che è presidente di turno dell’Ue, durante la conferenza stampa seguita al Consiglio. “Il meccanismo non metterà a rischio l’approvvigionamento di gas e la stabilità dei mercati”, ha aggiunto. “Con questo meccanismo in atto l’Europa sarà meglio preparata per la prossima stagione invernale e per il nuovo round di riempimento degli stock, che sarà più impegnativo di quest’anno” ha osservato compiaciuta la commissaria Ue per l’Energia, Kadri Simson, sempre nel corso della conferenza stampa seguita all’annuncio dell’accordo tra i ministri europei sul price cap sul gas. “Vengo qui con una piccola, grande vittoria, più grande che piccola: siamo riusciti in Europa a spuntarla sul tetto del prezzo del gas. E’ una battaglia che molti davano per spacciata e l’abbiamo portata a casa” ha esultato la premier Giorgia Meloni, visibilmente soddisfatta, mentre prendeva parte alla cerimonia per la festa ebraica Hannukkah in corso al museo ebraico di Roma. “La volontà e la consapevolezza parte sempre da una cosa”, ha sottolineato il capo del governo: “essere consapevole di chi sei ed essere fiero di chi sei. Quando hai quella consapevolezza, hai la capacità di raccontare qualcosa di più e di insegnare e di imparare dagli altri”.
“Il Consiglio Energia ha approvato il tetto al prezzo del gas. E’ la vittoria dei cittadini italiani ed europei che chiedono sicurezza energetica. E’ la vittoria dell’Italia che ha creduto e lavorato per raggiungere questo accordo” ha chiosato dal canto suo in un tweet il ministro per l’Ambiente e la Sicurezza energetica, Gilberto Pichetto Fratin. “Il tetto al prezzo del gas è un primo passo verso una soluzione che ci permetta di far calare il sistema bollette”. “Il passo successivo, adesso, riguarderà la riforma del mercato elettrico dato che la Commissione si è impegnata a presentare a marzo una proposta sul disaccoppiamento (del prezzo dell’elettricità dal prezzo del gas ndr)”. La reazione della Russia è stata veemente. Mosca infatti ha giudicato “inaccettabile” l’accordo Uesul tetto al prezzo del gas: lo ha detto il portavoce del Cremlino, Dmitri Peskov definendo l’intesa una “distorsione del mercato” e promettendo “una reazione” da parte russa, come la decisione assunta sull’embargo alle esportazioni di petrolio via nave.
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