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Dallo stralcio della norma sul Pos all’allargamento della platea dei beneficiari del taglio del cuneo fiscale fino a 3 punti; dall’innalzamento della pensione minima a 600 euro, ma solo per gli over 75 e limitatamente al 2023, alla riduzione da 8 a 7 mesi del reddito di cittadinanza per gli “occupabili”, all’intervento sui mutui con il recupero della norma del 2012 che consente il passaggio dal tasso variabile a quello fisso, al rinvio al 31 marzo dello stralcio dei carichi fino a 1.000 euro affidati agli agenti della riscossione al 31 dicembre 2015: sono alcuni dei ritocchi e delle nuove norme proposte dal governo nei 5 pacchetti di emendamenti presentati in Commissione Bilancio.

Tra le difficili intese nella maggioranza e tra la maggioranza e l’esecutivo, la bagarre in Commissione con le contestazione delle opposizioni per i ritardi sulla tabella di marcia, l’impresa per la definizione delle coperture si sono fatti sempre più stretti i tempi per l’approvazione del testo nell’Aula della Camera entro Natale, per passare poi blindato al Senato in tempo per l’ok prima della fine dell’anno, scongiurando lo spettro dell’esercizio provvisorio che in molti vedono aleggiare.

Una possibilità che la premier Giorgia Meloni ha escluso categoricamente: “Non ci sarà. Chi evoca l’esercizio provvisorio cerca l’esercizio provvisorio. E’ qualcosa che loro vorrebbero. Per quanto ci riguarda, noi andiamo avanti. Ci sarà una legge di bilancio nei tempi previsti”, ha garantito parlando con i giornalisti a margine della cerimonia per la festa dell’Hannukkah a Roma, dove ha annunciato anche l’intenzione di recarsi in visita in Israele nei primi mesi del prossimo anno.

Dopo una giornata di tensioni e confronti serrati tra maggioranza e opposizione, con continui stop and go ai lavori, in serata sono ripresi in Commissione Bilancio le votazioni sugli emendamenti segnalati dai gruppi nei giorni scorsi, per procedere poi le proposte di modifica depositate nel corso del fine settimana dal governo e quelle, preannunciate, dei relatori. L’obiettivo è conferire il mandato al relatore entro domani mattina in modo da far approdare il testo emendato nell’Aula di Montecitorio mercoledì mattina per tentare di completare l’iter alla Camera nei tempi previsti.

LA RETROMARCIA SUL POS

Intanto Giorgia Melone ha dovuto mettere agli atti la retromarcia sul Pos, ovvero lo sbianchettamento della norma che cancellava le multe per gli esercenti che rifiutano i pagamenti digitali sotto i 60. Se erano stati liquidati i rilievi sul tema della Corte dei Conti e di Bankitalia, un franco confronto tra il ministro per gli Affari europei, Raffaele Fitto, e il commissario europeo all’Economia, Paolo Gentiloni, ha sconsigliato di  fare altrettanto con quelli della Commissione europea, vista l’incompatibilità della misura con gli impegni presi nelle milestone del Pnrr. Ora si studiano possibili compensazioni per i commercianti, in modo da coprire il costo delle transazioni. Resta l’innalzamento del tetto al contante da 2mila a 5mila euro che un refuso nel testo dell’emendamento sul Pos aveva fatto saltare.

LAVORO

Si allarga la platea dei lavoratori che nel 2023 potranno beneficiare del taglio di tre punti del cuneo fiscale, in quanto passa da 20mila a 25mila euro il limite del reddito al quale potrà essere applicato, mentre resta confermata la sforbiciata di 2 punti per i redditi tra 25mila e 35mila euro.

REDDITO DI CITTADINANZA

Mentre aumenta da 6mila a 8mila euro la soglia massima per l’esonero dal versamento dei contributi previdenziali a carico dei datori di lavoro che assumono – tra il 1° gennaio e il 31 dicembre 2023 – a tempo indeterminato beneficiari del reddito di cittadinanza, allo stesso tempo un altro emendamento del governo effettua un altro giro di vite sullo strumento, riducendo da 8 a 7 mesi il sostegno per le persone considerate “occupabili”, portando ulteriori risparmi per 215mila, fino  a sfiorare un miliardo complessivo (si passa da 743 milioni previsti il sostegno garantito per 8 mesi a 958 milioni di euro con il taglio a 7).

PENSIONI

Sono circa 5,5 milioni gli over 75 che potranno contare su uno scatto fino a 600 euro della pensione minima, con un costo per le casse pubbliche pari a circa 270 milioni. Il maxiemendamento rivede anche il meccanismo di indicizzazione delle pensioni all’inflazione, portando dall’80 all’85% la rivalutazione per gli assegni tra 4 e 5 volte il minimo, mentre la percentuale si riduce per quelli più alti: dal 55% al 53% per quelle tra 5 a 6 volte il minimo; da 50% a 47% tra 6 e 8 volte il minimo da 40% a 37% da 8 a 10 volte il minimo e da 35% a 32% negli assegni oltre 10 volte il minimo.

Sembrerebbe confermato il criterio dei figli per l’uscita anticipata a 60 anni per le lavoratrici con Opzione donna: gli emendamenti presentati dal governo, infatti, non intervengono sulla misura.

LA RINEGOZIAZIONE DEI MUTUI

Per attutire sulle famiglie economicamente più fragili le ricadute della stretta monetaria della Bce il maxiemendamento del governo recupera una norma in vigore tra il 2011 e il 2012 e prevede la possibilità di passare dal tasso variabile al tasso fisso per i mutui ipotecari, circoscrivendone l’applicazione a quelli che non superano i 200mila euro e per chi ha un Isee, al momento della richiesta, non superiore a 35mila euro e sia stato puntuale con il pagamento delle rate. Si potrà concordare anche un allungamento del piano fino a un massimo di 5 anni a patto che la durata residua del muto non superi i 25 anni.

LA FAMIGLIA

Viene disposto l’aumento all’80% dell’indennità del congedo parentale riconosciuto, in via alternativa, a entrambi i genitori per un mese. E si aumenta del 50% (da 100 a 150 euro) la maggiorazione mensile forfettaria dell’assegno unico per chi ha quattro o più figli. Si prorogano poi le detrazioni fiscali per le spese per interventi diretti alla eliminazione delle barriere architettoniche negli edifici unifamiliari e nei condomini.

SUPERBONUS

Si dispone la proroga fino al 31 dicembre 2022 per il Superbonus al 110% ma vale solo per i condomini e a condizione che la delibera dell’assemblea che ha approvato l’esecuzione dei lavori sia stata adottata prima del 18 novembre 2022.

LEP

In vista dell’introduzione dell’autonomia differenziata il maxiemendamento prevede l’istituzione di una segreteria tecnica per la determinazione dei Livelli essenziali delle prestazioni (Lep).

CARO ENERGIA

Tra le misure per fronteggiare l’impennata del prezzo dell’energia, il governo propone la proroga al primo trimestre dell’anno 2023 dell’applicazione dell’aliquota Iva ridotta al 5 per cento alle somministrazioni di energia termica prodotta con gas metano in esecuzione di un contratto servizio energia; la sospensione fino al 31 gennaio 2023 dei procedimenti di interruzione della fornitura per i clienti finali direttamente allacciati alla rete di trasporto del gas naturale. E poi l’individuazione, da parte di Mef e Mase, di intermediari finanziari abilitati per l’adozione di pratiche per garantire la liquidità e la fluidità dei mercati finanziari sui quali si determina il valore di riferimento del prezzo del gas; e la riduzione al 10 per cento dell’aliquota Iva applicata ai pellet, per l’anno 2023.


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