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VILLA D’AGRI – Dopo la chiusura del Punto nascita, arriva un altro “fulmine a ciel sereno” per l’Ospedale di Villa d’Agri: si rischia la “mannaia” sui reparti di Ginecologia, Pediatria e anche di Ortopedia. Una “vera batosta” per il presidio valligiano. L’ennesima.
A quanto pare, una delle cause, sarebbe data dall’entrata in vigore, a partire dal prossimo 26 novembre, della normativa europea sui turni di lavoro. Ma ciò che ha sconcertato maggiormente, è l’atteggiamento dell’Azienda sanitaria di Potenza, che ha già annunciato la chiusura di interi reparti sul territorio, attraverso una delibera.
Un atto «gravissimo» quello dell’Asp di Potenza anche per Roberta Laurino, segretario generale della Fp Cgil Basilicata che commenta: «Un’azienda non può con una delibera assumere autonomamente determinazioni che possono avere ripercussioni così impattanti per i cittadini e per i lavoratori, senza un confronto vero con tutte le parti coinvolte e senza una condivisione sul tavolo regionale anche alla presenza della parte politica che è quella deputata ad assumere decisioni in materia di politica sanitaria regionale».
La Funzione pubblica della Uil chiede un confronto urgente all’Asp. Certo – sostiene il sindacato – sulla tempistica ci sono perplessità. Ma questo inevitabilmente serve «a svegliare dal torpore chi pensa che i nodi non vengano mai al pettine».
Pronti alla mobilitazioni i sindaci della Val d’Agri, che annunciano “battaglia” per un territorio che sta dando molto in termini di risorse alla Regione. La prima riunione degli amministratori di terrà oggi a Viggiano.
Il presidente dell’Area Programma, nonché sindaco del comune Marsicovetere, Claudio Cantiani, commenta: « La preoccupazione è alta. Fermo restante l’incontro in regione stabilito per il 4 dicembre, ho convocato d’urgenza per lunedì prossimo, alle 12, una conferenza dei sindaci. Ci opporremo con tutte le nostre forze al piano di ridimensionamento dell’Asp. Una delibera inaccettabile».
Il primo cittadino di Marsico Nuovo, Domenico Vita aggiunge: «L’ospedale è un punto di riferimento della Valle. E’ necessario capire che cosa si vuol fare. Si era parlato anche un centro di eccellenza ambientale. Non si può parlare di smantellare una struttura, linfa vitale di un territorio». «Si semplificano – chiosa il primo cittadino di Sarconi, Cesare Marte – e snelliscono le procedure relative alle autorizzazioni delle concessioni all’estrazione petrolifera e, contemporaneamente si riducono i servizi essenziali ai cittadini della Val d’Agri, una equazione che farà riflettere tanti elettori».
«L’Ospedale di Villa d’Agri – continua il sindaco di Moliterno, Giuseppe Tancredi – è un presidio sanitario fondamentale per la popolazione dell’alta e media val d’agri che per raggiungere altri ospedali deve percorrere distanze significative con tempi di percorrenza abbondantemente superiori all’ora. Esemplare è la chiusura del punto nascita che ha comportato più volte l’intervento dell’eliambulanza. Quindi, auspico un coinvolgimento di tutti gli amministratori per scongiurare una chiusura paradossale in una valle che tanto dà in termini di risorse a tutti i lucani».
Il consigliere comunale, già vice sindaco di Viggiano, Michele Montano lancia un messaggio chiaro su facebook: «La chiusura dei reparti dell’ospedale di Villa D’Agri lede un principio costituzionale e soprattutto allarga la forbice tra quegli italiani che possono ed hanno tutti i servizi a portata di mano e chi invece è lontano anche dal minimo indispensabile».
Intanto, la notizia della chiusura di alcun reparti del nosocomio valligiana ha fatto il “giro” in molti comuni del comprensorio valdagrino. Un tam tam mediatico soprattutto sui social network. E molti cittadini sono già pronti alla mobilitazione.
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