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Consumi in calo per il 2021 secondo l’Osservatorio Findomestic 2022 che precisa come tengano le case ma precipitano i motori
MILANO – Gli acquisti per la casa (+2,6%) tengono a galla il mercato dei beni durevoli compensando, almeno in parte, il crollo del settore motori (-6,2%).
Secondo i dati dell’Osservatorio Findomestic 2022, realizzato dalla società di credito al consumo del Gruppo BNP Paribas in collaborazione con Prometeia, la spesa delle famiglie in beni durevoli a fine anno toccherà quota 69,1 miliardi di euro con una contrazione del 2% rispetto al 2021, attribuibile ad una riduzione dei volumi (-7.6%) solo parzialmente compensata dalla crescita dei prezzi (+6.1%).
Le migliori performance si registrano nel comparto della telefonia (+7,1% giro d’affari) grazie all’incremento record dei prezzi dell’11%, e in quello dei mobili (+4,8%) favorito da un’inflazione al 7%; crescono anche gli elettrodomestici: +4,4% i grandi e +2,2% i piccoli. L’unica voce positiva nel campo della mobilità riguarda i motoveicoli, in aumento del 2,7%. In calo, invece, gli altri capitoli di spesa: -3,4% le auto usate, -7,2% l’information technology, -10,6% le auto nuove (domanda dei privati) e -12,2% per Tv/Hi-Fi.
“Gli italiani hanno reagito all’emergenza inflazione e al clima di incertezza investendo sulla dimensione domestica, come già accaduto sull’onda della crisi pandemica – commenta Gilles Zeitoun, Amministratore Delegato e DG Findomestic Banca -. I beni legati alla casa raggiungeranno, secondo le nostre stime, un valore di 34 miliardi, a un passo dai 35 del mondo dei motori”.
“Tutti i mercati dei beni durevoli ad eccezione dei motoveicoli, – evidenzia Claudio Bardazzi, Responsabile dell’Osservatorio Findomestic – chiuderanno l’anno con una flessione dei volumi di vendita controbilanciata dall’inflazione che porterà in positivo il valore dei comparti “mobile” e “tecnologia”, ma non l’”auto”.
Secondo Findomestic, che rimane leader nel mercato del credito al consumo in Italia, i mobili crescono in valore del 4,8% (16,82 miliardi di fatturato), sfiorando così i 17,15 miliardi della tecnologia consumer, che non va oltre il +0,6%. Oltre ai mobili da soggiorno (+18,8%) e da cucina (+7,8%), dopo i primi tre trimestri, risultano in forte espansione quelli da ufficio (+40,4%). Nella tecnologia consumer, la telefonia rafforza la leadership rasentando i 6,4 miliardi in valore (+7,1%).
Protagonisti del comparto, a tutto settembre, sono gli smartphone (84% del giro d’affari): se ne comprano meno (-4,7% in volumi) ma si pagano di più (+7,3% di inflazione), per un valore in crescita del 2,2%. Sul fronte degli elettrodomestici, il fatturato dei grandi sale del 4,4% (3,96 miliardi), mentre il giro d’affari dei piccoli aumenta del 2,2% (1,91 miliardi). L’information technology concluderà il 2022 a 2,44 miliardi (-7,2% in valore e -12% in volume).
“I rincari e le difficoltà di approvvigionamento – spiega Claudio Bardazzi, responsabile Osservatorio Findomestic – hanno sostenuto un incremento dei prezzi che ha raggiunto il 5.5%”. Se dopo i primi nove mesi dell’anno i PC fissi perdono il 18,8% e i monitor il 13,1%, di segno opposto è la performance dei dispositivi per il gaming (+3,2%). L’elettronica di consumo (Tv/Hi-Fi) perde il 12,2% a quota 2,43 miliardi sotto il peso delle vendite dei televisori (-2,9% dopo i primi nove mesi), mentre i decoder crescono del 62,6%.
La flessione del 6,2% del settore motori è l’esito del -11,5% dei volumi di vendita combinato al +6% dei prezzi. A fine 2022, secondo le proiezioni dell’Osservatorio Findomestic, le auto di seconda mano perderanno il 3,4% assestandosi a quota 18,58 miliardi, mentre le nuove acquistate dai privati toccheranno il record negativo di -10,6% sprofondando a 14,45 miliardi. In controtendenza il comparto delle due ruote che fa registrare un fatturato annuo di 2,12 miliardi in crescita del 2,7%.
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