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POTENZA – E serrata fu. E stavolta i commercianti del centro storico hanno voluto fare squadra: negozi chiusi lungo via Pretoria. Ma tutto chiuso anche nei vicoli, con le eccezioni di farmacie (che hanno comunque altri obblighi), qualche bar e i negozi in franchising. Chiuso anche il Gran Caffè, in piazza Mario Pagano.

E’ forse la prima volta che questo accade. Ci sono stati altri “abbozzi” di protesta, qualche manifestazione. Ma per la prima volta l’adesione è quasi totale e per un’intera giornata.

Sulle vetrine il manifesto con cui i commercianti spiegano i loro disagi e le loro richieste. Problemi di cui parlano da mesi e che, nella giornata di lunedì, sono stati anche esposti direttamente al sindaco di Potenza, Dario De Luca, il quale si è detto più che disponibile al confronto e pronto ad accogliere le proposte.

Ma stavolta il segnale – nonostante la disponibilità offerta – andava dato. E così i commercianti si sono ritrovati tutti uniti ad abbassare le serrande. Anche perchè questo è un momento cruciale e decisivo per il commercio tutto, quello del centro storico compreso. Tra un mese sarà Natale e il futuro di ogni attività si decide proprio in base a questo fondamentale appuntamento.
Primo punto da affrontare (e in tempi rapidissimi) è l’apertura del Ponte attrezzato.

«Prima hanno speso i miliardi – dicono – ora lo chiudono. E neanche ci possono sempre rispondere che prima non c’erano loro. Questo l’abbiamo capito e noi stessi in passato abbiamo fatto proposte alternative al ponte. Noi chiedevamo parcheggi, tanto per essere chiari. Però ora il Ponte c’è e tenerlo chiuso significa bruciare altri soldi. C’è, sfruttiamolo, teniamolo aperto, magari solo in alcuni orari. Ma tenerlo chiuso così è un insulto. Soprattutto quando si avvicinano le festività natalizie».

Ma il Ponte è uno dei problemi. Perchè i commercianti del “salotto” chiedono prima di tutto attenzione e interventi concreti: «riportare alcuni uffici in centro. Tutti lo promettono in campagna elettorale, ma poi nessuno si muove veramente. E capiamoci bene: qui non è una questione di voler appoggiare l’una o l’altra parte politica, che qui subito si strumentalizza. No, è una questione di risposte concrete ai problemi che da mesi manifestiamo senza ricevere risposte. Si guardi solo tutta la confusione sulla Ztl: ma insomma, come possiamo pensare che un cittadino non abbia paura di salire in via Pretoria se quei cartelli sono ancora lì? E noi passiamo tutto il tempo a dire che la Ztl non è più attiva».

Proposte i commercianti ne hanno: il centro va rivitalizzato, rendendolo di nuovo attrattivo. «Ma se noi l’abbiamo spogliato completamente? Non c’è più un ufficio pubblico qui. I privati – quelli che non erano affezionati al centro – se ne sono andati da tempo. E del resto perchè rimanere qui? Ormai sembra la periferia della città: i marciapiedi, le strade: sono da rifare. Per non parlare dell’illuminazione: che qui se si fulmina una lampadina rimaniamo al buio per mesi. E poi c’è una questione di decoro: quando apriamo i negozi la mattina qui dobbiamo fare la disinfestazione: bottiglie da tutte le parti, vomito. Ma insomma, è normale tutto questo? Quanto tempo potremo resistere?».

Quindi «chiudere per non chiudere per sempre», dicono i commercianti.

«La carenza di soldi in Municipio – ha spiegato Rocco Furone, delegato cittadino di Confcommercio Imprese Italia – sta diventando un alibi per continui ed estenuanti rinvii che non possiamo più sopportare. L’amministrazione continua a ripetere di essere costretta a bussare alla porta della Regione persino per garantire l’arredo natalizio mentre continueremo ad assistere agli autobus dei potentini per Salerno a vedere le grandi luminarie e spendere lì in shopping».

Ma, dopo «la partecipazione compatta della categoria alla protesta, niente potrà essere più come prima. Senza segnali concreti per accogliere, sia pure con la gradualità necessaria, le nostre rivendicazioni, la protesta non cesserà».

Il vicesindaco Bellettieri, intanto ha raccolto «tutte le istanze e le proposte» e ha fissato per giovedì un incontro con una delegazione dei commercianti per compilare una lista completa delle richieste. L’assessore all’Ambiente Rocco Coviello – in rappresentanza del sindaco ieri a Roma – ha spiegato che la riapertura del Ponte Attrezzato è prevista, «ma in assenza del nuovo gestore, che arriverà a breve (la ditta Trotta, ndr.) non si potevano prendere decisioni». Quindi nei prossimi giorni si dovrebbe capire anche quando il Ponte si riaprirà.

A margine della giornata di protesta va segnalato anche qualche brutto episodio, che ha però macchiato l’intera giornata assolutamente pacifica. Qualche commerciante, infatti, sembra abbia minacciato i pochi che avevano scelto di restare aperti. Qualche ragazza sarebbe stata chiusa nel negozio, perchè tutte le saracinesche fossero chiuse. E in serata, infatti, per calmare gli animi, è intervenuta la polizia.

Una giornata che si è conclusa con un ennesimo confronto, con i consiglieri Roberto Falotico e Antonio Pesarini. Ma qui di confronti “a parole” sono tutti stanchi.

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