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MATERA – E’ tensione altissima sul caso fareverde. Basta un comunicato prima diffuso e poi ritirato dal Movimento 5 stelle per riaprire la bagarre politica attorno alla questione.

A rimanere, della nota firmata da Antonio Materdomini c’è il dato politico cioè la richiesta di dimissioni nei confronti dell’assessore comunale Massimiliano Amenta.

Ma le parole del comunicato (ripetiamo poi ritirato) gettano evidentemente benzina sul fuoco tanto che è lo stesso Amenta attraverso una nota ad annunciare «querela» verso le affermazioni contenute nel comunicato e pubblicate su un portale di internet. La questione malgrado il passo indietro del Movimento 5 stelle ufficialmente dovuto ad un equivoco sulla possibilità di diffusione della nota rimane aperta. Così come non si attenua assolutamente la polemica politica attorno ad essa.

Nei prossimi giorni ci potrebbero essere ulteriori novità sulla questione che per il momento lascia semplicemente un clima di tensione altissima all’interno della maggioranza De Ruggieri e le richieste provenienti da più parti della minoranza, prima dal centrosinistra e poi dal Movimento 5 stelle.

A sottolineare ancora di più la tensione emergente proprio in questi minuti arriva anche l’interrogazione dei consiglieri di Matera si Muove Angelo Bianco e Daniele Fragasso che fanno riferimento agli altri locali dell’immobile di rione Pianelle.

In particolare si legge all’interno dell’interrogazione dei due consiglieri comunali: «in data 23/03/2005 attraverso un verbale di consegna veniva consegnato alla Signora Ninno, tesoriera dell’Associazione Tolbà, gli immobili relativi ad un’ abitazione posta al primo piano al Rione Pianelle con accesso dai civici 43 e 43 bis in via della Madonna delle Vergini e un’ulteriore unità al Rione Pianelle composta da tre vani a piano terra e terrazzino adiacente con accesso al civico 111 e considerato che sempre il Comune nella persona del Geometra Piumini precisava che la consegna delle chiavi avveniva nelle more del perfezionamento dell’assegnazione.

Visto che da ultimo risulta all’interrogante che gli immobili su citati risultano essere in uso all’Associazione Legambiente; si interroga l’Assessore all’urbanistica con delega ai Sassi per conoscere i motivi per i quali una assegnazione temporanea si è protratta per oltre dieci anni senza dar luogo a perfezionamenti o a bandi pubblici.

Si chiede altresì di conoscere a quale titolo l’Associazione Legambiente utilizzi gli immobili che derivano dai beni confiscati a chi si è reso colpevole di reati mafiosi».

La questione dunque dei bandi per l’utilizzo di immobili nei Sassi che va oltre, ovviamente, il caso fareverde, porta i due consiglieri comunali a sottolineare quelle che sono altre vicende riguardanti immobili nei Sassi che vengono utilizzati senza che vi sia stato un regolare bando.

Questioni che rischiano inevitabilmente di moltiplicarsi nel corso delle prossime settimane e che diventano oggi più che mai assolutamente di attualità con la gestione e l’utilizzo degli immobili nei Sassi che si incrocia inevitabilmente anche con le questioni politiche che hanno avuto luogo negli ultimi giorni e che hanno di fatto assorbito decisamente l’attenzione politica. Attenzione che viene oggi ampliata anche ad altri episodi che sono già avvenuti nel corso di un recente passato e che vengono in questo momento adeguamente evidenziati e sottolineati.

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