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ANCHE oggi i tre principali quotidiani scelgono aperture diverse: la paura Jihad in Italia (La Stampa), altre intercettazioni sul caso De Luca (Repubblica) e l’ebreo ortodosso accoltellato a Milano (Corriere della Sera).
Il giornale torinese diretto da Mario Calabresi dedica tre pagine alla “centrale europea dei jihadisti” che “arruolava combattenti dall’Italia” e riporta tre notizie correlate: il reclutatore di Merano e i 7 arresti che dimostrano l’esistenza di cellule terroristiche anche in Italia, i tre kamikaze anti-Hezbollah che a Beirut provocano 40 morti (l’Isis ha rivendicato) e le minacce dalla Norvegia (“Il mullah Mamosta Krekar progettava un attentato”), ma nel blocco finisce anche l’agguato di Milano.
La “rete europea del terrore” è segnalata con grande evidenza anche sul quotidiano fondato da Eugenio Scalfari: grande fotonotizia proprio con un primo piano del curdo accusato di terrorismo e detenuto in Norvegia (Carlo Bonini scrive un approfondito profilo del “mullah venuto dal freddo”); ma il titolo di apertura è tutto per l’indagine sul governatore campano, ricattato dal marito del giudice Anna Scognamiglio che il 17 luglio aveva “congelato” la sospensione dell’ex sindaco di Salerno. Conchita Sannino e Dario Del Porto pubblicano le intercettazioni che dimostrerebbero lo “scambio” tra quella sentenza e la nomina dell’avvocato Guglielmo Manna a dg della Sanità. I tre sono indagati con l’ex braccio destro di De Luca, Nello Mastursi, dimessosi due giorni prima che la notizia fosse resa pubblica; la Scognamiglio, intanto, sarà trasferita per incompatibilità ambientale. A proposito di Legge Severino, il Corsera dà notizia della sentenza con cui la Cassazione che ha confermato la condanna per peculato al giornalista e senatore di Forza Italia Augusto Minzolini, che da ex direttore del Tg1 ha usato impropriamente la carta di credito aziendale fornita dalla Rai per le spese di rappresentanza: la IV Sezione penale ha rigettato il ricorso dell’ex retroscenista della Stampa confermando l’interdizione dai pubblici uffici per la durata della pena, in base alla legge che porta il nome del guardasigilli, Minzolini va verso la decadenza.
La testata milanese non può non dedicare titolo d’apertura e primo sfoglio all’aggressione davanti a una pizzeria kosher nella periferia sud-ovest del capoluogo lombardo: l’assalitore aveva un passamontagna e il movente non è ancora chiaro, ma il timore della Comunità ebraica è che si tratti di un’emulazione dell’Intifada (l’episodio ricorda le recenti aggressioni di Gerusalemme). Nathan Graff, quarantenne di nazionalità israeliana, era in abiti tipici degli ortodossi: genero di un rabbino, è stato ferito al volto e alla schiena, non è in pericolo di vita ma rischia danni a un occhio.
Sul Corsera segnaliamo anche un interessante approfondimento di Gian Antonio Stella sul dossier di Don Ciotti che dimostra come alzare il tetto al contante (da 1000 a 3000 euro) rappresenti un favore a nero e corruzione: secondo il prete di Libera e Gruppo Abele la decisione del governo non produce “nessun effetto positivo sui consumi, nemmeno quelli dei pensionati”.
Nelle pagine di politica di tutti i giornali trovano spazio le parole di Silvio Berlusconi che a Porta a Porta – oltre al solito annuncio di tornare in campo – ha rivelato che «la legge Severino era nel Nazareno: nel Patto c‘era la modifica della Legge, Renzi doveva ridarmi agibilità politica ma non rispettò parola data». Il premier ha replicato: “Una barzelletta delle sue, si confonde con l’altro Matteo…”.
Sul Messaggero un’esclusiva in apertura: il dossier choc del prefetto Gabrielli che in una relazione inviata al ministro dell’Interno Alfano definisce il Campidoglio “inquinato” ancora nella gestione Marino con i dirigenti che ostacolerebbero l’operazione di pulizia.
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