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“Le mafie ci sono vanno capite, vanno conosciute e vanno combattute”.
Lancia un chiaro segnale, il Presidente della Commissione parlamentare antimafia, Rosi Bindi, nel corso della conferenza stampa che ha concluso ad Avellino le audizioni dei vertici delle forze di Polizia e della magistratura, focalizzateprevalentemente sul territorio del Vallo di Lauro.
L’Irpinia è certamente una realtà meno contaminate dalle infiltrazioni mafiose rispetto ad altri territori campani, ma non per questo, secondo il Presidente, si può abbassare la guardia.

“In questo senso- ha proseguito l’onorevole Bindi- la nostra presenza qui ad Avellino, oltre ad essere di ringraziamento a tutti quelli che si adoperano in questo senso, deve intendersi anche il richiamo ad una coscienza vigile non solo delle istituzioni, ma alla politica, alla pubblica amministrazione e a tutti i cittadini”.
Non a caso l’onorevole ha sottolineato come “talvolta accade che la nostra presenza nei territori anzichè venire interpretata come aiuto e attenzione, viene, percepita come fastidio. E accade anche di essere accusati di voler vedere la mafia anche dove non c’è. Ma se ci muoviamo, vuol dire che sono arrivati segnali preoccupanti che ci dicono che la mafia c’è».

La presidente della Commissione, accompagnata dai parlamentari Marco Di Lello, Mara Carfagna, Marcello Taglialatela, Rosaria Capacchione e Massimiliano Manfredi, ha però anche sottolineato, nel caso della provincia di Avellino, che «ci sono molte sue parti affatto caratterizzate dalla presenza della criminalità organizzata ma, al tempo stesso, ci sono parti di territorio che continuano ad essere fortemente condizionate dalla presenza della camorra».

La mafia, dunque, per la provincia di Avellino non è passato, bensì “è attualità e affinché non viventi futuro è necessario combatterla”
L’onorevole sottolinea come “nonostante le inchieste e gli arresti che hanno portato in carcere i vertici dei clan Cava e Graziano, le organizzazioni camorristiche che si muovono partendo dal Vallo di Lauro, sono
tutt’altro che isolate.
Esclusa, tuttavia, la possibilità di dislocare sul territorio reparti dell’Esercito, come aveva chiesto il sindaco di Lauro, Antonio Bossone: «Non siamo di fronte ad una situazione di emergenza -ha aggiunto il Presidente Bindi – dobbiamo invece comprendere che la lotta alla camorra va combattuta certamente con la presenza sul territorio delle forze dell’Ordine ma per estirparla sono fondamentali le armi delle indagini e dell’intelligence».

Infine il segretario della Commissione, Marco Di Lello, ha dato notizia della disponibilità dell’Arma dei carabinieri e della Questura di Avellino ad incrementare la loro presenza nel Vallo di Lauro. Marcello Taglialatela, componente la Commissione, ha invece reso noto i suggerimenti avanzati dai magistrati delle Procure di Avellino, Nola e Salerno per il varo di «iniziative legislative per migliorare l’attuale apparato normativo che talvolta finisce per vanificare indagini e inchieste di una certa complessità».

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