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Dopo che la Corte di Cassazione ha respinto e ritenuto inammissibili i ricorsi della maggior parte degli imputati nel processo nato dall’operazione «Federico II” a carico di decine di presunti affiliati a due clan salentini, la Dia di Lecce ha arrestato 27 persone (21 italiani e 6 albanesi) condannate a vario titolo a pene che vanno dai 16 ai tre anni di reclusione per associazione di tipo mafioso, traffico e spaccio di stupefacenti.

Gli arresti sono stati eseguiti sulla base di ordini di carcerazione disposti dalla Procura generale presso la Corte d’Appello di Lecce che ha dato esecuzione alla sentenza d’appello del luglio del 2020 nei confronti di 25 persone residenti in provincia di Lecce, 1 in provincia di Trieste ed 1 in provincia di Brindisi.

L’indagine avviata nell’agosto del 2012 si è conclusa nell’agosto del 2013 e ha portato alla disarticolazione di due distinte organizzazioni, di cui una di stampo mafioso dedita alle estorsioni e al traffico di stupefacenti e un’altra italo – albanese dedita all’importazione dall’Albania d’ingenti quantitativi di eroina. Nel corso dell’indagine, oltre a numerosi arresti, furono sequestrati anche beni mobili e immobili per i quali è stata successivamente disposta la confisca, tra cui una villa, un appartamento e un box, conti correnti e aziende.

L’operazione odierna è stata eseguita con il supporto della Rete Operativa @on, network per il rafforzamento della cooperazione transnazionale delle forze di Polizia, con l’impiego complessivo di circa 100 unità ed il concorso di pattuglie della Polizia di Stato, dell’Arma dei Carabinieri e della Guardia di Finanza.

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