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MATERA – L’Italia deve ripartire dal sud e dalle sue qualità migliori. Beni culturali, ambiente, agricoltura e green economy, ma ovviamente deve essere aiutata nel miglioramento di infrastrutture, sviluppo, occupazione e welfare.
In questo contesto si inserisce il progetto itinerante dell’Unione Generale del Lavoro: Sudact il “Belpaese, un patrimonio da valorizzare”. Il sindacato punta a portare in giro per il Mezzogiorno, toccando le otto regioni del sud d’Italia sino a giungere a Tunisi, per coinvolgere l’intero bacino del Mediterraneo. Ogni convegno, partendo con i beni culturali trattati a Matera, avrà un tema specifico. Proprio nella città dei Sassi, quale luogo più indicato come la prossima Capitale europea della Cultura, per discutere di temi inerenti il turismo e le grandi potenzialità dell’intero sud Italia in ambito ricettivo, senza dimenticare la pensate assenza delle infrastrutture. «Siamo orgogliosi di essere in una Capitale della cultura, uno dei luoghi più suggestivi del panorama italiano – ammette la deputata, ex presidente della Regione Lazio e ex segretaria dell’Ugl, Renata Polverini -. Vanno bene i fondi assegnati per la cultura in generale, ma mi domando come mai nella legge di stabilità non c’è un impegno concreto per il Mezzogiorno, per i luoghi del Mezzogiorno, e mi auguro soprattutto che il Governo si renda conto del fatto che da un lato c’è bisogno di riqualificare e valorizzare la nostra storia e i nostri beni culturali, dall’altro c’è bisogno di creare le condizioni perchè possano essere raggiunte. Quindi -continua la Polverini -, un impegno serve in termini di infrastrutture, ma anche in termini di capacità ricettiva per un nuovo turismo che è cambiato e che ha esigenze diverse rispetto al passato».
Un modo per uscire dalla crisi definitivamente, inoltre, con uno slancio decisivo per un futuro migliore. «L’Italia ha una carta in più per uscire da questa crisi profonda, ed è appunto la cultura, ma attraverso un impegno concreto. Matera – sottolinea l’ex segretaria dell’Ugl – rappresenta una parte importante di questa filiera e con Mantova, che il prossimo anno rappresenta la cultura, divengono il segno di un’Italia che si unisce guadando alla sua straordinaria bellezza». Eppure qualche dubbio permane. «Ma ci si aspettava dalle legge di stabilità un impegno concreto per il Mezzogiorno e che un Governo come quello di Matteo Renzi, che si definisce così dinamico, non utilizzasse uno strumento come quello dello sciopero per dimostrare che si sta impegnando nella cultura, probabilmente servono più risorse. Da quando c’è questo Governo, inoltre, le parole sud e Mezzogiorno sono sparite dall’agenda politica. Sono fortemente convinta che saremo in grado di agganciarci all’Europa se saremo in grado di agganciare il sud all’Italia intera. Il Mezzogiono – spiega Renata Polverini – deve divenire e dimostrare di poter essere la vera piattaforma del Mediterraneo, perchè, se l’industria culturale nel Mezzogiorno fosse adeguatamente supportata dal governo si potrebbero avere – riprende la deputata di Forza Italia – duecento mila posti di lavoro in più allineando, in termini occupazionali, le regioni del nord a quelle del sud. Il masterplan per il Sud promesso da Renzi ad agosto non si è purtroppo ancora materializzato nella legge di stabilità e Forza Italia intende chiamare l’esecutivo ad una forte assunzione di responsabilità difronte al Parlamento passando finalmente dalle promesse ai fatti».
Un’idea che sottolinea anche nella sua visione da democratico “eretico”, il presidente del Consiglio regionale, Piero Lacorazza, che dal tavolo dei lavori sottolinea come: «Le macroregioni non sarebbero un vincolo insormontabile, ma solamente un perimetro geografico sul quale lavorare per interventi strutturali coordinati e decisi per migliorare la condizione dell’intero territorio e non di una sola zona». A tal proposito, è Francesco Paolo Capone, segretario nazionale Ugl a sottolineare ulteriormente il concetto: «Il Mezzogiorno è una sfida da vincere, non si puo’ più temporeggiare. Dato l’immenso patrimonio storico, artistico e culturale – prosegue il sindacalista – presente al Sud, il turismo potrebbe essere uno straordinario volano di crescita economica e occupazionale, ma la realtà è che ci sono forti carenze strutturali e amministrative». Numerosi gli ospiti che hanno presenziato al dibattito, moderato da Lucia Serino. In onda anche il contributo video di Francesco Rutelli, presidente di “Priorità Cultura” e già ministro dei Beni e delle Attività culturali.

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