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PALERMO – I carabinieri del nucleo investigativo del reparto operativo del comando provinciale di Palermo, hanno dato esecuzione a 15 provvedimenti cautelari (10 in carcere e 5 degli arresti domiciliari), emessi dal gip di Palermo su richiesta della Direzione distrettuale antimafia, per i reati di associazione finalizzata al traffico illecito di sostanze stupefacenti o psicotrope. Tra le aggravanti anche il ricorso al metodo mafioso.
Il blitz è scattato a Palermo e in provincia di Reggio Calabria. L’operazione ha azzerato uno dei più importanti canali di approvvigionamento della droga per la provincia di Palermo. Mesi di intercettazioni, attività tecniche e pedinamenti hanno permesso di ricostruire l’articolata struttura criminale che si occupava di reperire lo stupefacente per i mandamenti mafiosi palermitani di Porta Nuova, Brancaccio e Tommaso Natale – San Lorenzo, che ha consentito di acquisire un grave quadro indiziario per gli indagati.
Questi si occupavano di importare nel territorio palermitano, tramite vari e consolidati canali di rifornimento, grosse partite di narcotici per poi immetterle nelle piazze di spaccio del capoluogo, rimanendo comunque connessi con le singole articolazioni mafiose interessate territorialmente.
L’indagine avviata nel settembre 2019, ha portato anche al sequestro di 440 kg di droga fa cocaina, crack e hashish. Gli inquirenti sono riusciti a collocare, al vertice dell’associazione, importanti uomini d’onore (già definitivamente condannati per la loro appartenenza all’associazione mafiosa) delle famiglie mafiose di Palermo Centro e di Partanna Mondello, che, coadiuvati dagli altri sodali (fra i quali anche affiliati mafiosi del mandamento di Brancaccio – non attinti dalla presente misura in quanto già sottoposti a misura cautelare in altro procedimento), operavano a tutto tondo nel mercato degli stupefacenti, rapportandosi sia con fornitori operanti in altre regioni – Campania e Calabria – sia con spacciatori palermitani, incaricati di rivendere al dettaglio i narcotici.
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