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UN posto da dirigente al Comune di Matera, una selezione pubblica che di trasparente avrebbe avuto molto poco e un incarico che, guarda caso, finisce all’uomo che non solo è stato tra i più stretti collaboratori di De Ruggieri ben prima che iniziasse l’esperienza da sindaco, alla Fondazione Zetema, ma anche suo amico di vecchia data. Ci sono tutti gli elementi per gridare allo scandalo nell’interrogazione presentata dal consigliere comunale eletto nella lista per Adduce, Pietro Iacovone, che ora chiede chiarimenti sulla nomina a dirigente delle Opere pubbliche con contratto a tempo determinato all’ingegnere Sante Lomurno.
L’esponente d’opposizione è convinto: per quanto emerge dal verbale della selezione dello scorso 28 settembre, la scelta sarebbe stata assunta in maniera autonoma e personale da parte del primo cittadino. Nessuna commissione appositamente costituita, secondo le modalità previste dalle norme in materia per garantire la massima imparzialità. La scelta sarebbe stata assunta direttamente da De Ruggieri, dopo una valutazione dei candidati sulla base dei soli curricula e selezioni orali.
«Lomurno – si legge negli atti ufficiali con i quali è stato conferito l’incarico – oltre ad aver dimostrato dal curriculum e dal colloquio, di possedere la professionalità ritenuta maggiormente idonea al perseguimento delle finalità di governo dell’Ente e alla realizzazione dei relativi programmi, possiede anche un’esperienza diretta maturata all’interno dell’Amministrazione comunale di Matera nell’ambito del settore Opere Pubbliche». Esperienze di cui, però, secondo Iacovone, ci sarebbe traccia esclusivamente nel curriculum personale dell’ingegnere, ma non nel fascicolo dell’Ente.
In più – secondo quanto riferisce il consigliere d’opposizione – sarebbe stata violata anche la percentuale massima di incarichi dirigenziali affidabili a soggetti esterni: la legge preveda che essa non superi il limite del 30 per cento della dotazione organica. Nel caso del Comune di Matera tale percentuale corrisponde a due unità. Solo che con l’incarico conferito a Lomurno sarebbero già tre i neo dirigenti al Comune di Matera. Ma quello che scandalizza di più è il rapporto che unisce il primo cittadino a dirigente prescelto.
Era stato lo stesso De Ruggieri in un’intervista rilasciata al Quotidiano – a ricordarlo è sempre il consigliere Iacovene – a riferire: «Lomurno è il mio referente personale nelle azioni svolte all’interno della Fondazione Zetema, il rapporto che ci lega è di storica alleanza operativa. Dal Musma alla Casa di Ortega alla Cripta del Peccato Originale a Filiano, lo ha visto come direttore e progettista dei lavori. E’ un’amicizia che ci lega da 30 anni». Tanto che sarebbero ben 15 gli incarichi professionali conferiti dalla Fondazione presieduta da De Ruggieri al professionista.
Mentre, addirittura, un ex consigliere comunale avrebbe affermato che l’incarico di dirigente del settore Opere Pubbliche del Comune di Matera era stato, di fatto, già assegnato a Lomurno ben prima dell’avviso pubblico.
«Perché il sindaco, in qualità di organo politico apicale dell’amministrazione comunale, non si è astenuto dalla selezione? Quali sono stati i criteri adottati nella selezione, considerato che la scelta sarebbe ricaduta su un professionista che non ha mai rivestito un incarico dirigenziale in tutta la sua attività professionale a differenza degli altri candidati?”: sono questi i due punti fondamentali su cui l’esponente di opposizione chiede chiarimenti a De Ruggieri. Anche in virtù del presunto superamento della percentuale massima consentita degli incarichi dirigenziali affidabili a soggetti esterni e soprattutto dall’aggravio di spese derivante da una scelta effettuata senza alcuna ricognizione delle professionalità presenti all’interno dell’Amministrazione Comunale di Matera».
Iacovone le chiama «irritualità procedurali» ma in realtà si tratta di accuse molte gravi a cui ora il primo cittadino dovrà fornire risposte chiare e convincenti.
m.labanca@luedi.it
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