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MATERA – E’ stato un periodo breve, ma intenso. Un paio di mesi bui, l’allontanamento quasi cercato, ad un certo punto sicuro, concreto. La proposta, dopo la partecipazione ad un bando, per un posto tra i super dirigenti di Emiliano alla Regione Puglia e un addio ormai scritto.
Le idee tra le parti che sembravano non convergere, la ghiotta occasione per rilanciare il proprio operato in una realtà vicina e ancor più importante, dall’altra parte un esempio di come il sud può tornare ad essere considerato vincente e decisivo, di come una piccola città possa prendersi la ribalta internazionale e trascinare l’intero Mezzogiorno, ma dove qualcosa pareva essere cambiato troppo per soddisfare l’ambizione e l’estro di un direttore come Paolo Verri.
Poi la sterzata. r. E’ stato solamente un momento, un gap tra le tante idee di voler fare e delle ali che sembravano tarpate dalla nuova amministrazione comunale. Ma il progetto che porta al 2019 non è solo materano, e neppure solo lucano, ma tocca corde importanti anche per quel che riguarda l’Italia intera. Probabilmente ci ha dovuto mettere del suo anche il Ministro Franceschini per tenere al timone della Fondazione Paolo Verri, che è tornato più carico e disponibile di prima, sempre pronto a continuare la battaglia, a rigettarsi nella mischia con determinazione.
Una città che non l’ha acclamato solamente sul web, ma che quotidianamente ha risconosciuto a Verri le qualità di un condottiero capace e in grado di dimostrare sul campo il porpio valore. Dalla stesura del dossier agli eventi portati in città, tutto è stato possibile anche grazie ad un lavoro certosino e attento, minuzioso e accurato messo in campo dal direttore della Fondazione Matera-Basilicata2019 e dalla sua squadra. Da oggi parte un nuovo capitolo e proprio Paolo Verri, che sulla condivisione e sull’utilizzo dei social ha puntato con decisione nella corsa verso la designazione di Matera a Capitale europea della Cultura per il 2019, ha voluto rispondere “a modo suo” ai materani e non che, ogni giorno, non lesinano di dimostrargli il proprio affetto e la propria riconoscenza per il risultato raggiunto, oltre a ringraziarlo per essere rimasto al timone della nave 2019 o alla guida della Ferrari o di quel treno che porta la città dei Sassi sul tetto d’Europa, che dir si voglia.
«Questa mattina camminando da via Lucana per via Ridola e poi giù verso il Sasso Barisano ho incontrato tante persone a Matera che mi hanno ringraziato per essere tornato – è l’incipit del suo post su Facebook -. Sono io che li ringrazio, che ringrazio tutti i materani e i lucani per l’affetto, l’amicizia, la fiducia. Tante persone di cui non conosco il nome e il lavoro, che si fidano di me così per avermi visto lavorare da lontano e parlare qualche volta in pubblico – e poi Verri aggiunge -. Vorrei dire anche che non sono mai andato via, anche ieri ero qui, anche la scorsa settimana, anche il mese scorso, per continuare con serietà insieme agli operatori culturali quanto approvato mesi addietro, un documento scritto a più mani e discusso a più voci che ha consentito a Matera di diventare capitale europea della cultura e alla Basilicata di riconsiderare il suo ruolo in Italia e in Europa». 
Poi la conferma di un momento di riflessione, con la partecipazione al bando pugliese. «Tuttavia è chiaro a tutti che c’è stato un momento in cui sembrava ovvio che io non dovessi e non potessi più fare il mio lavoro liberamente senza autonomia e senza prospettiva. In quel momento si è aperta una strada verso la Puglia, una strada vicina, naturale, di grande responsabilità. Credo chiunque abbia un lavoro a rischio cerchi una via d’uscita, una prospettiva. Credo anche che il lavoro tra Basilicata e Puglia, tra Matera, Potenza, Bari, Taranto, Lecce sia naturalissimo e ne abbiamo parlato e abbiamo trovato decine di punti di incontro già in candidatura. Ora tutti questi nodi e snodi vanno messi a punto in un piano di lavoro collettivo. Questa è stata e sarà la sfida. Spero davvero di essere all’altezza, e ringrazio le istituzioni che mi / ci offrono questa occasione – non faccio nomi, sarebbero troppi! Con loro il rapporto è stato e sarà naturalmente dialettico, spero sia chiaro a tutti che vogliamo attuare alla grande i progetti culturali di Matera 2019 mettendo insieme la squadra che ha vinto con le attuali amministrazioni, a partire da quella regionale che ha fortemente rilanciato puntando sulla dimensione innovativa del dossier».
Una spiegazione chiara, veritiera e condivisibile delle scelte fatte negli ultimi mesi dal direttore della Fondazione Matera-Basilicata2019, che infine aggiunge: «Vorrei ringraziare, infine, anche tutti gli amici pugliesi, a partire dalle Istituzioni del territorio, tutti quelli che mi hanno scritto per dirmi che sarebbe piaciuto loro molto lavorare con me. In piemontese si dice “esageruma nen”, non esageriamo, una persona non può cambiare nulla e c’è bisogno sempre di più, di lavorare in squadra. E poi magari l’occasione ci sarà, sia per tutto quello che dobbiamo condividere come sud che migliora l’Italia, sia anche dopo il 2019. Cose da fare, per migliorare il mondo, non mancano!», è la conclusione di Paolo Verri.

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